Dal sole all’elettricità: l’intuizione che ha dato vita alla tecnologia fotovoltaica ha una lunga tradizione e la sua nascita si può far risalire al 1884 quando Charles Fritts realizzò la prima cella solare. Stendendo un sottile strato di selenio su una lastra di metallo, l’inventore americano osservò che produceva corrente elettrica sia esposto alla luce solare che a quella artificiale.
Prima di Fritts, altri studiosi avevano notato le proprietà elettriche del selenio e definirono il cosiddetto “fenomeno fotoelettricità”, ovvero elettricità prodotta dalla luce: Albert Einstein, in particolare, spiegò che la luce contiene fotoni dotati di energia che mettono in moto elettroni all’interno di alcuni materiali come il selenio e il silicio.
Il primordiale dispositivo di Fritts aveva un rendimento minimo rispetto alle tecnologie attuali, pari al solo 1%: un centesimo dell’energia solare veniva trasformato in energia elettrica. Successivi anni di studi e ricerche hanno incrementato le prestazioni e ridotto i costi di produzione dei pannelli: nel 1953 viene sperimentata per la prima volta la sostituzione del selenio con il silicio opportunamente trattato e così si diffondono le prime celle fotovoltaiche a livello commerciale.
L’interesse verso l’energia solare in Italia si diffonde in Italia tra la prima e la seconda guerra mondiale e trova nuovo slancio negli anni ’50 e ’70: da allora grandi passi avanti sono stati messi a segno e, nel settore fotovoltaico, la realtà ha superato quello che si poteva immaginare a livello tecnologico.