Innovazione

D come Depuratori, come funzionano gli impianti che valorizzano la risorsa idrica

30 aprile 2024

Come riportano i dati ISTAT, in Italia più di 6 milioni e mezzo di residenti non sono allacciati al sistema fognario: un fattore che rende molto complessa la depurazione delle acque contaminate da un precedente utilizzo umano. Per questo motivo, la spesa per la depurazione è particolarmente strategica e in aumento costante negli ultimi anni: nel 2021 più del 20% (oltre 10 miliardi di euro) delle risorse complessive per l’ambiente sono state impiegati per la gestione delle acque reflue.

 

Investire nei servizi di depurazione è una delle azioni perseguite ogni giorno dal Gruppo Iren, con esempi particolarmente virtuosi come il depuratore di Mancasale. Ecco come funziona questa tipologia di impianti e quali esigenze possono soddisfare.

Come funzionano gli impianti di depurazione

Dalla rete fognaria l’acqua sporca viene raccolta da collettori che la portano negli impianti di depurazione. Da qui in avanti seguono tre fasi cruciali.

Il primo step riguarda la cosiddetta linea acque: la risorsa idrica durante il sollevamento viene spinta verso l’alto e subisce i primi trattamenti. Il primo in assoluto è la grigliatura: l’acqua passa attraverso griglie che fermano il materiale inquinante più grosso. Con la dissabbiatura e disoleatura, invece, si passa alla seconda fase in cui vengono rimossi dalle acque sabbia e oli. Per depurarle, invece, è necessaria la fase fondamentale che avviene nelle vasche di sedimentazione in cui si depositano i i solidi presenti nell’acqua. Successivamente, con il processo di ossidazione biologica, viene immessa aria nell’acqua. L’ossigeno nutre i batteri presenti nell’acqua che si cibano delle sostanze organiche: i batteri, unendosi, formano dei “fiocchi di fanghi” che precipitano sul fondo delle vasche. A questo punto, l’acqua inquinata, può subire un ulteriore trattamento: la disinfezione

 

La fase finale dell’acqua, ora pulita, riguarda la linea fanghi: questi ultimi, depositati sul fondo, subiscono processi di ispessimento e di disidratazione per poi essere smaltiti o – come avviene negli impianti Iren – recuperati.  Nel depuratore di Roncocesi (Reggio Emilia), ad esempio, attraverso il progetto Biomether – adesso concluso - i fanghi di depurazione sono stati trasformati in biometano: nell’ambito del trattamento delle acque reflue provenienti dai collettori fognari di Reggio Emilia Ovest, Roncocesi e altri comuni limitrofi, si è generato un fango (fango di supero) che viene stabilizzato attraverso un processo in grado di produrre biogas.

mancasale

Il virtuoso esempio del depuratore di Mancasale (e non solo)

L'impianto di Mancasale (Reggio Emilia) è dedicato alla depurazione dell'acqua: il primo in Emilia Romagna per trattamento terziario avanzato delle acque reflue destinate al riuso in agricoltura. Grazie ai trattamenti dedicati che avvengono nell’impianto, le acque reflue diventano una nuova sorgente per l’agricolura. In questo modo è possibile depurare l’acqua reflua riducendo le emissioni di CO2 e i prelievi idrici da altre fonti, valorizzando al massimo la risorsa idrica.

Nel virtuoso impianto – che è possibile esplorare e conoscere da vicino attraverso apposite visite guidate -  vengono convogliate le acque fognarie di una parte del territorio emiliano e di altri centri della zona pedemontana per essere depurate. La sezione pilota dell’impianto intercetta le acque di scarico del depuratore e le affina a scopo irriguo a beneficio dell'ambiente e delle aziende agricole limitrofe: a un trattamento biologico tradizionale delle acque reflue si aggiungono altri tre fasi di trattamento; la filtrazione a sabbia, il dosaggio dell'acqua ossigenata e la disinfezione con raggi ultravioletti.

 

L’impianto tratta 1600 metri cubi all'ora e, durante la campagna irrigua da marzo a fine settembre, eroga 7 milioni di metri cubi di acqua. L’acqua depurata che sarebbe andata nel Po, una volta trattata, viene invece utilizzata direttamente in agricoltura: un esempio concreto di come recuperare la risorsa idrica senza sprechi e in ogni aspetto del suo trattamento.

 

Il processo di depurazione è fondamentale non solo per recuperare le acque reflue, ma anche per mantenere intatto il delicato equilibrio del mare: per questo, ogni giorno, i depuratori Iren – presenti non solo nel territorio emiliano ma anche in Liguria, di cui il depuratore di Rapallo rappresenta uno dei numerosi esempi -  utilizzano la tecnologia più avanzata per mantenere sempre pulite le sue acque.

 

Scopri gli impianti di depurazione di Iren

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