Energia

P come Prosumer, chi sono i protagonisti delle comunità energetiche

27 ottobre 2024
  • I prosumer sono protagonisti della transizione energetica, producendo energia rinnovabile e condividendola all’interno delle comunità energetiche, contribuendo alla riduzione delle emissioni e dei costi.

  • Le comunità energetiche promuovono un modello di gestione condivisa dell’energia, basato su impianti privati come i pannelli solari, riducendo la dipendenza dalle grandi compagnie energetiche.

  • Iren Luce e Gas offre soluzioni tecnologiche e supporto amministrativo per facilitare la creazione e la gestione delle comunità energetiche, con progetti già attivi a Parma e Torino che dimostrano i vantaggi economici e ambientali di questo modello.

È una delle figure chiave della transizione energetica. Contribuisce alla produzione di energia rinnovabile e allo stesso tempo alla riduzione dei consumi totali: è il prosumer. Con un nome che è la crasi tra producer e consumer, i prosumer non sono semplicemente consumatori passivi ma contribuiscono attivamente al sistema, fornendo l’energia prodotta in eccesso agli altri membri della comunità energetica.

 

Questo modello consente di ridurre la dipendenza dalle grandi compagnie energetiche e favorisce lo sviluppo di un’energia più sostenibile e democratica, basata su fonti rinnovabili e sulla collaborazione tra individui, aziende e istituzioni. I prosumer svolgono quindi un ruolo centrale, non solo come produttori di energia, ma anche come promotori di un cambiamento culturale e tecnologico verso un sistema energetico più equo e partecipativo.

pannelli solari

Il ruolo dei prosumer nelle comunità energetiche

All'interno delle comunità energetiche rinnovabili, i prosumer producono energia attraverso impianti privati, come i pannelli solari, e utilizzano ciò che non consumano immediatamente per alimentare la rete della comunità. L’energia in eccesso può essere stoccata in sistemi di accumulo o condivisa con altri membri della comunità, che possono beneficiarne per le proprie esigenze. Questa condivisione di risorse permette di ottimizzare l’uso dell’energia prodotta, riducendo gli sprechi e abbassando i costi per tutti i partecipanti.

 

Uno degli aspetti più interessanti del modello prosumer è che democratizza l'accesso all’energia. Non si tratta più di un sistema in cui la produzione e distribuzione sono concentrate nelle mani di pochi e grandi attori, ma di un ecosistema in cui chiunque, dotato delle giuste tecnologie, può diventare parte attiva del processo. Le comunità energetiche, sostenute da leggi e incentivi in molti paesi europei, rappresentano quindi un passo importante verso l’autonomia energetica e la transizione ecologica.

I prosumer, all'interno di questo contesto, possono non solo ridurre i propri costi energetici, ma anche contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni di CO2, favorendo l’uso di energie rinnovabili. Questo modello offre quindi vantaggi economici, ambientali e sociali, permettendo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e di promuovere una cultura energetica basata sulla condivisione e sulla sostenibilità.

Responsabilità collettiva e autoproduzione, i vantaggi di essere “prosumer”

Il modello delle comunità energetiche e il concetto di prosumer non solo favoriscono un’energia più pulita e a basso costo, ma consolidano anche un senso di responsabilità collettiva. Gli individui, attraverso la partecipazione attiva, diventano più consapevoli dell’impatto che le loro scelte energetiche hanno sull’ambiente. Inoltre, la condivisione delle risorse porta a un maggiore senso di appartenenza e collaborazione all’interno delle comunità, rafforzando i legami sociali.

 

In questo scenario, il Gruppo Iren svolge un ruolo fondamentale nel supportare la creazione e la gestione delle comunità energetiche, fornendo soluzioni tecnologiche avanzate e incentivando i cittadini e le imprese a diventare prosumer. Attraverso progetti pilota e iniziative di sensibilizzazione, Iren promuove l’adozione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, e offre servizi per ottimizzare la gestione dell’energia prodotta e condivisa all'interno delle comunità. Ecco quali sono gli step per diventare prosumer e beneficiare di tutti i vantaggi.

Come diventare prosumer e far parte di una comunità energetica

I prosumer sono i protagonisti delle comunità energetiche, una forma energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale capace di agevolare lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale.

 

Dotati di un proprio impianto per la generazione di energia elettrica per l’autoconsumo, nelle comunità energetiche ciascun utente cede la parte di energia in eccesso agli altri soggetti collegati alla smart grid. Ovvero un’infrastruttura intelligente che collega tutti i soggetti della comunità energetica.

 

Le comunità energetiche si distinguono principalmente in base alla loro dimensione e configurazione. Gli autoconsumatori collettivi sono gruppi composti da clienti finali e produttori che condividono l'energia all'interno dello stesso edificio o condominio, sfruttando configurazioni previste dalla normativa. Questo modello permette ai partecipanti di ottimizzare l’uso delle risorse energetiche a livello locale, riducendo i costi e migliorando l’efficienza.

 

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), invece, coinvolgono una rete più ampia di soggetti, tra cui persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali. I membri devono essere connessi alla stessa rete di bassa tensione, sottesa a una cabina di trasformazione media/bassa tensione, e la partecipazione non deve costituire la loro principale attività commerciale o industriale.

 

Entrare a far parte di una Comunità Energetica come prosumer – ovvero un soggetto che non solo consuma, ma produce energia – è un processo semplice, ma richiede alcuni passaggi fondamentali.

 

  • Verifica dei requisiti e della rete elettrica locale
    Il primo passo è accertarsi di essere collegati a una rete elettrica che consenta la costituzione di una comunità energetica. In Italia, i membri devono essere connessi alla stessa rete di bassa tensione (BT) e sottesi alla stessa cabina di trasformazione media/bassa tensione (MT/BT). Questo significa che è necessario verificare con il proprio gestore di rete – come Iren Luce e Gas – se la propria abitazione o impresa si trova all’interno di un’area compatibile con la creazione o l’adesione a una CER.

  • Installazione degli impianti di produzione energetica
    Se non già dotato di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili (come pannelli fotovoltaici, impianti eolici o mini-idroelettrici), il prosumer deve procedere con l’installazione.

  • Partecipazione alla costituzione della Comunità Energetica
    Un prosumer può decidere di fondare una nuova comunità insieme ad altri cittadini, aziende o enti locali, oppure aderire a una comunità già esistente. La CER è solitamente costituita come un’associazione o cooperativa senza scopo di lucro, con uno statuto che regola la gestione condivisa dell’energia prodotta e dei benefici economici derivanti dall’autoconsumo collettivo.

  • Adempimenti burocratici e incentivi
    Una volta definita la comunità, è necessario registrarla presso il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che gestisce gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili. I membri della CER possono beneficiare di tariffe agevolate e incentivi economici per l’energia condivisa, oltre a riduzioni sulle bollette energetiche.

  • Monitoraggio e gestione condivisa dell’energia
    Partecipare a una comunità energetica significa anche contribuire al monitoraggio e alla gestione dell’energia prodotta e consumata. Questo avviene attraverso piattaforme digitali che consentono ai membri di controllare in tempo reale la produzione e l’utilizzo dell’energia. 

 

Iren Luce e Gas mette a disposizione un’offerta completa per supportare il cliente a partire dal set up della comunità energetica fino alla gestione e mantenimento per tutta la vita utile. Svolgendo per conto del cliente gli adempimenti amministrativi necessari, Iren minimizza l’impegno dell’utente alla compilazione di pochi moduli senza alcun costo amministrativo.

Da Parma a Torino, i progetti curati da Iren

Progetti virtuosi sono già stati messi a segno da Iren nell’ambito delle comunità energetiche: tra questi,  Il Gruppo  ha inaugurato la prima CER - Comunità Energetica Rinnovabile - sul territorio di Parma Nord, grazie alla disponibilità di due impianti fotovoltaici, il primo di proprietà della Coop Stalle San Martino e l’altro di Iren Smart Solutions. La nuova comunità energetica rinnovabile, costruita in collaborazione con Legacoop, è in linea con i progetti del Gruppo che hanno l’obiettivo di favorire la diffusione di energie rinnovabili, il risparmio energetico e l’efficientamento energetico, attraverso la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili.

 

A Torino, invece,  in uno stabile di via Ciriè, l’installazione di 38 pannelli fotovoltaici curata da Iren Luce e gas ha consentito l’autoconsumo collettivo condominiale: grazie alla realizzazione della comunità energetica di via Cirié, gli aderenti all’iniziativa beneficiano di significativi vantaggi economici e contribuiscono in prima persona a concretizzare la transizione energetica.

 

L’impianto fotovoltaico installato, infatti, consente al condominio di evitare l’emissione di 10 tonnellate/anno di CO2 e, grazie anche all’incentivo del GSE in fase di definizione, di abbattere i costi della bolletta luce, recuperando in soli sei anni le spese sostenute per l’installazione dell’impianto.

 

L’impegno di Iren in questo settore va di pari passo con la sua strategia di sostenibilità, che mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività energetiche e a favorire l’economia circolare. In particolare, le comunità energetiche rappresentano un esempio virtuoso di come la collaborazione tra privati, istituzioni e aziende possa contribuire a creare un sistema energetico più resiliente, sostenibile e inclusivo. I prosumer sono i protagonisti di questo cambiamento, dimostrando che è possibile conciliare autonomia energetica e rispetto per l’ambiente.

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