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Super smart society: cos'è e a che punto siamo in Italia secondo il report Ambrosetti

17 giugno 2022

 

Metaverso, mobilità connessa, robotica, bioeconomia, decarbonizzazione, transizione ecologica e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: saranno questi i temi centrali che avranno maggiore impatto nella società del futuro. A indicare la strada, è il nuovo report “Super Smart Society: verso un futuro più sostenibile, resiliente e umano centrico”, pubblicato da The European House – Ambrosetti e presentato a Milano lo scorso 26 maggio durante la Technology Forum Week 2022. Puntare sulla sostenibilità attraverso l’innovazione tecnologica è l’indicazione chiave per costruire la società 5.0: ecco perché.

 

Cosa sono le Super Smart Society

 

Il concetto di Società Super Smart– o Società 5.0 - nasce nel 2016, grazie a una ricerca giapponese condotta da Hitachi e dall’Università di Tokyo, e indica “la forma ideale per la società del futuro” in cui i sistemi intelligenti, sfruttando le piattaforme tecnologiche nel pieno delle potenzialità, sono in grado di elaborare enormi quantità di dati e analizzare scenari complessi. In questo modo gli essere umani sarebbero costantemente supportati dal virtuale, all’interno di società sempre più interconnesse: una trasformazione digitale sostenuta dall’Intelligenza Artificiale.

 

La Società 5.0, infatti, identifica nell’uso della tecnologia un abilitatore per la progettazione e l’adozione di soluzioni altamente impattanti e innovative, a beneficio di uno sviluppo sostenibile incentrato sulle persone. Come si legge nello studio di H-UTokyo Lab:

 

la Società 5.0 è centrata sull’uomo e, attraverso

l’alto grado di fusione tra il cyberspazio e lo spazio

fisico, sarà in grado di bilanciare il progresso

economico con la risoluzione dei problemi sociali,

fornendo beni e servizi che affrontano in modo

granulare i molteplici bisogni latenti,

indipendentemente da luogo, età, sesso o lingua,

per garantire che tutti i cittadini possano condurre

una vita di qualità, piena di comfort e vitalità

Come la Super Smart Society può contribuire agli Obiettivi di sviluppo sostenibile  

La Società 5.0 potrà contribuire al raggiungimento degli sDGs - Obiettivi di sviluppo sostenibile, concordati dall’ONU e idealmente realizzabili entro il 2030: come? Agevolando lo sviluppo sostenibile e resiliente di città e regioni attraverso la gestione efficiente del sistema idrico, dei consumi energetici e la costruzione di modelli di produzione e consumo circolari. In particolare, l’accelerazione digitale può essere un’alleata preziosa nella tutela della sostenibilità ambientale: la digitalizzazione dei processi, raccolta ed elaborazione di dati – insieme alle infrastrutture di connessione – permette la prevenzione di eventuali danni ambientali e la messa in sicurezza delle infrastrutture verdi, riducendo così ogni rischio.

Le tecnologie digitali giocano un ruolo fondamentale anche nel settore delle rinnovabili: importanti già nella società attuale, lo saranno ancor di più in quella di domani poiché forniscono un valido contributo alle sfide del settore energetico abilitando la sua graduale decarbonizzazione.

 

Innovazione al centro non solo nel comparto energy: nella produzione agricola le peculiarità tecnologiche della Super smart society saranno utili per realizzare e incrementare soluzioni che consentano di aumentare l’efficienza produttiva, ridurre lo stress sui terreni, evitare gli sprechi di risorse naturali e rendere più sostenibile e sana la produzione. In questo modo, la digitalizzazione diventa uno strumento utile non solo per soddisfare i bisogni umani, anche quelli ambientali e si fa vettore di un modello economico-sociale con una visione umano-centrica. 

 

Innovazione digitale: a che punto è l’Italia 

Come si posiziona l’Italia nella classifica della performance complessiva dell’innovazione? Quintultima. Sebbene sia tra le prime al mondo come eccellenza scientifica, secondo le analisi della Innotech Community, il nostro Paese figurerebbe soltanto al 18 esimo posto tra i 22 analizzati in Europa in base alla capacità di tradurre l’expertise tecnologico e innovativo in valore economico e industriale. Per crescere, l’Italia dovrà puntare sulle competenze connesse all’innovazione digitale delle risorse umane, una priorità da considerare in ogni ambito. In primo luogo, occorre intervenire sulle competenze digitali e professionali: il quadro di valutazione dell’OCSE “Skills Outlook 2019” evidenzia la scarsa diffusione nella popolazione di quelle competenze di base necessarie in un mondo sempre più digitale. 

 

Solo il 36% degli italiani è infatti in grado di utilizzare Internet in maniera complessa e diversificata.  Di conseguenza, va ampliandosi lo “Skill Gap”: un divario tra le competenze presenti e quelle effettivamente richieste dal mercato. Perciò, come sottolinea il rapporto Ambrosetti, ciò che è più urgente per consentire l’introduzione della Società 5.0 nel contesto italiano è “l’adozione di una mentalità volta alla cooperazione e le infrastrutture soft (cultura, competenze, pratiche, modelli organizzativi e operativi) alla base della trasformazione digitale. Promuovendo e sviluppando queste componenti, le soluzioni innovative possono nascere, svilupparsi e diffondersi a partire dalla cooperazione tra pubblico e privato: attraverso la cocreazione e la cooperazione, la tecnologia può evitare di essere fonte di fratture sociali o di timori”.

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