Negli ultimi anni la quantità di abiti prodotti e gettati via è aumentata in modo esponenziale. Complice anche il “fast fashion” che ha portato a un forte aumento della quantità di indumenti prodotti, utilizzati e poi gettati.
La produzione di vestiti e il loro consumo in occidente hanno un impatto talmente elevato che, nel 2020, secondo l’European Environment Agency, il settore tessile è stato la terza fonte di degrado delle risorse idriche e dell'uso del suolo. Per far fronte all'impatto che questo fenomeno ha sull'ambiente è perciò necessario ridurre gli sprechi tessili, aumentare il riciclo dei tessuti e pensare in ottica di economia circolare.
Per contrastare l’inquinamento e gli sprechi, la Francia ha introdotto un bonus per riparare scarpe e vestiti usati. Si chiama ““bonus réparation”, una sorta di “bonus rammendo”, e prevede uno sconto diretto in fattura per le riparazioni effettuate presso le sartorie e le calzolerie che aderiscono all’iniziativa. Si tratta di un concreto ritorno al concetto di riparo. L’incentivo, a partire da ottobre 2023, mira a cambiare la mentalità sul comparto tessile: compra secondo la legge della moda, usa e getta.
L’obiettivo è di sostenere gli artigiani del settore, aumentare i posti di lavoro e ridurre l’enorme quantità di sprechi e di inquinamento che derivano dall’industria del fast fashion.