Le nostre attività

Nell’ambito dei servizi idrici Iren ha strutturato alcune divisioni che offrono agli operatori interni e a soggetti esterni servizi ad alto valore aggiunto, in grado di aumentare efficienza ed efficacia dei processi gestionali.


Nell’ambito della gestione delle reti, la società offre servizi di ricognizione, informatizzazione dati, ricerca e controllo delle perdite, campagne di monitoraggio e simulazioni numeriche. Nel settore del rinnovo reti, Iren opera con tecnologie No-Dig, particolarmente utili nei centri cittadini con elevato traffico veicolare e nei centri storici caratterizzati da pavimentazioni di pregio. Altro fondamentale ambito di intervento è l’attività di mapping e di sviluppo di software GIS.

Bambino guarda in camera nel mentre che beve acqua

Tecnologie e controllo
della qualità dell'acqua

Ricognizione reti

La divisione di ingegneria delle reti di Iren è in grado di offrire agli operatori dei servizi a rete una vasta gamma di servizi per l’analisi e la valutazione dell’efficienza delle condutture.

Servizi offerti

  • Individuazione dei tracciati delle reti e rilievo delle caratteristiche fisiche e geometriche delle stesse
  • Distrettualizzazione delle reti
  • Trasferimento dei dati su sistemi informativi territoriali
  • Servizi di ricerca e controllo delle perdite su rete, attraverso sistemi elettroacustici e correlativi
  • Campagne di monitoraggio delle reti
  • Costruzione di modelli delle reti finalizzati alla realizzazione di simulazioni numeriche
Dipendenti Iren con la tuta tecnica lavorano con macchinari appostiti per la ricerca di eventuali perdite idriche

Ricerca perdite

Iren ha consolidato un’esperienza decennale nel campo della ricerca sistematica e del controllo delle perdite sulle reti idriche. Le procedure prevedono due fasi: una prima presa di conoscenza della rete e delle infrastrutture, mediante l’attività di ricognizione rete e una successiva creazione di un modello calibrato del sistema idrico, per l'individuazione dei distretti più idonei.
All’interno dei distretti individuati viene effettuata l’analisi dei consumi e l’esatta localizzazione delle perdite mediante sistemi elettroacustici e correlativi. I sistemi di prelocalizzazione acustica computerizzata utilizzati consentono il monitoraggio e la registrazione dei rumori provocati dalle perdite. Detti rumori vengono trasmessi via radio a un palmare centrale che consente l’individuazione delle zone critiche.

No-Dig

Le tecniche No-Dig consentono una minore estensione degli scavi a cielo aperto e quindi una minore quantità di materiale di risulta da portare alla discarica. Questo genera un minor impatto ambientale, in termini di emissioni e di inquinanti determinati dalle lunghe code di veicoli, provocate dai cantieri stradali, e riduce il disagio per le attività commerciali prospicienti i cantieri.

 

Con le tecnologie No-Dig è possibile rinnovare oltre 100 metri di condotta in un solo giorno. I tempi di esecuzione possono quindi essere ridotti della metà rispetto ai metodi tradizionali. L’adozione delle tecnologie No-Dig consente di risparmiare sui costi dei lavori stradali, in media, di una percentuale del 40% del valore dei lavori eseguiti con tecniche tradizionali. Ciò senza tener conto delle drastiche riduzioni dei costi sociali che il cittadino paga direttamente per i disagi provocati dai cantieri stradali.

 

Tecnico all'interno di un impianto tiene un tablet in mano in cui vengono visualizzati parametri, diagrammi, grafici di analisi

Modellistica

La disponibilità di una modellazione dei sistemi a rete può costituire per il gestore un essenziale strumento per il controllo del sistema stesso e per la definizione di programmi di intervento a breve e lunga scadenza. Attraverso la modellazione è possibile:

 

  • Verificare l’andamento quali-quantitativo dei parametri idraulici
  • Evidenziare le carenze funzionali del sistema
  • Definire piani programmatici di intervento assegnando priorità di realizzazione, costi da sostenere, benefici attesi
  • Ottimizzare il funzionamento dell’intero sistema mediante utilizzo di tecnologie innovative.

Trattamenti di depurazione

I trattamenti di depurazione possono utilizzare fasi e tecnologie molto diverse fra loro, che prevedono trattamenti fisici (grigliatura, dissabbiatura, disoleatura, sedimentazione), trattamenti biologici e chimici. Ogni impianto è un mondo a sé, progettato in funzione del livello di inquinamento dei reflui da trattare, del luogo in cui deve avvenire lo scarico (mare o fiume), e dell’eventuale possibilità di riutilizzo dell’acqua depurata per fini irrigui o industriali.

Una fra le tecnologie più avanzate utilizzate negli impianti Iren è il bio-trattamento ‘a membrana’ (MBR – Membrana Bio Reactor), che prevede ben quattro livelli di filtrazione e garantisce l’abbattimento di tutti gli inquinanti, con il conseguente raggiungimento di valori di molto inferiori rispetto a quanto previsto dalla normativa e la possibilità di riutilizzare l’acqua in uscita dall’impianto. Tale tecnologia prevede, inoltre, il vantaggio di ridurre di molto i volumi del comparto biologico, con una conseguente ottimizzazione degli spazi degli impianti stessi, ed è pertanto molto utilizzato sulla costa ligure.

 

Presso l’impianto di Mancasale, in Provincia di Reggio Emilia, l’installazione di una stazione di trattamento terziario, basata su filtrazione rapida multistrato e trattamento combinato con acqua ossigenata e raggi UV, consente di riutilizzare le acque a scopi irrigui su una superficie di oltre 2000 ettari.

Gli impianti di questo tipo sono al servizio di piccoli centri abitati posti in zona collinare, per una potenzialità complessiva di 310 abitanti equivalenti. Il Gruppo gestisce in Emilia anche alcuni impianti di fitodepurazione che si avvalgono dell'attività depurativa delle piante.

I sistemi a flusso superficiale sono costituiti da bacini nei quali l'acqua, che proviene dagli impianti di depurazione, subisce un trattamento di affinamento. In questi bacini sono presenti piante acquatiche emergenti, sommerse o galleggianti, che danno una forte connotazione di naturalità al sistema. Questa tipologia di impianti è denominata anche ecosistema filtro, poiché rappresenta un ecosistema artificiale tra l'impianto di depurazione e l'ecosistema naturale (torrenti, fiumi, ecc.).

Sono attivi cinque di questi fitodepuratori sugli impianti di depurazione, posti nella valle del fiume Trebbia nel piacentino, che occupano una superficie complessiva di circa 18.100 m².