La combustione avviene a elevate temperature per evitare la formazione di diossina e, con il calore prodotto, viene prodotto vapore che movimenta una turbina collgata a sua volta ad un generatore. Viene così prodotta energia elettrica e termica per la produzione di teleriscaldamento.
I fumi generati dalla combustione vengono depurati in un percorso a quattro stadi per eliminare le sostanze inquinanti in essi contenute e rispettare così i limiti previsti dalla Autorizzazione Integrata Ambientale. I rifiuti residui, invece, vengono inviati ad appositi impianti per il loro trattamento e successivo recupero o smaltimento, a seconda della tipologia.
L’impianto permette di ridurre del 98% il volume dei rifiuti residui rispetto ad un eventuale conferimento in discarica. Il recupero dell’energia contenuta nei rifiuti consente di risparmiare circa 80.000 tonnellate l’anno di combustibile fossile, contribuendo a tutelare l’ambiente e a generare un’economia sostenibile.
“Il termovalorizzatore rappresenta una best practice particolarmente virtuosa, tanto nell'ambito delle attività del Gruppo Iren quanto a livello italiano, quale impianto in grado di chiudere il ciclo di vita dei rifiuti” ha aggiunto Alessandro Battaglino, presidente Trm.
“Grazie all'attività di recupero dell'energia contenuta nei rifiuti – ha evidenziato il presidente Iren Luca Dal Fabbro - si risparmiano circa 80mila tonnellate l'anno di combustibile fossile”: un passo decisivo verso il domani sempre più sostenibile.