Quando si parla di rifiuti urbani ci si riferisce a quella categoria di rifiuti che comprende i rifiuti domestici, anche ingombranti, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, tutti i rifiuti giacenti sulle strade ed aree pubbliche, i rifiuti vegetali provenienti da giardini, parchi e poi i rifiuti provenienti da aree cimiteriali. Inoltre, vanno considerati rifiuti urbani tutti i rifiuti (indifferenziati e da raccolta differenziata) che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici ma che provengono da una serie di attività come scuole, musei, cinema, autorimesse, ospedali, mercati ortofrutticoli, farmacie, negozi, bar, supermercati.
Da questa classificazione sono esclusi i rifiuti derivati dalle attività agricole, dalla pesca, dalle reti fognarie e dagli impianti di trattamento delle acque reflue, i veicoli fuori uso o i rifiuti da costruzione e demolizione.
Secondo i dati di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea che raccoglie e pubblica statistiche comparabili di tutti i paesi dell’Ue, i rifiuti urbani pro capite generati nell’Ue sono calati del 4% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Ecco qual è la situazione in Europa e quali sono le strategie previste per incrementare il riciclo.