“È necessario un approccio sistemico per garantire sinergia e coerenza in tutti i processi legislativi e di pianificazione, per integrare meglio le considerazioni sull’acqua e gli obiettivi di conservazione per garantire la disponibilità e la sicurezza delle forniture idriche”, si legge nella lettera. I 21 Paesi avanzano delle richieste concrete: misure “per garantire la disponibilità e la sicurezza delle risorse idriche” attraverso “soluzioni basate sulla natura” e “finanziamenti adeguati ed efficaci” che vadano a sostenere le attività di ricerca e innovazione nel settore idrico. Alle modalità di intervento efficaci, indica la strategia europea, va affiancata anche formazione, sensibilizzazione e coinvolgimento delle persone. I ministri hanno insistito anche sulla “partecipazione dei cittadini e delle parti interessate” e sul “coinvolgimento pubblico in tutte le azioni”. L’emergenza, infatti, non è solo ambientale ma ha già degli impatti a livello sociale, sanitario ed economico: per questo, come sottolineano i ministri dell’ambiente, occorre l’intervento dell’Ue.
Lo pensano anche i cittadini europei: il 70% della popolazione europea ha espresso preoccupazione per l'inquinamento e la carenza idrica, ma quasi la metà non si sente ben informata sui problemi legati all'acqua nel proprio paese. Per questo motivo l’Ue ha recentemente lanciato la campagna #WaterWiseEU, un'iniziativa che contribuirà a diffondere un nuovo sguardo sull’acqua e a rendere possibile la resilienza idrica dell'Europa entro il 2050.
La campagna mira a far conoscere le numerose soluzioni disponibili sulla gestione dell’acqua, ad esempio il rafforzamento dello stoccaggio naturale delle acque, il rifornimento delle acque sotterranee e il ripristino della salute del suolo, ma anche la gestione intelligente delle risorse idriche, l'efficienza idrica e il riutilizzo.