L’Accademia dei Rozzi, invece, da cornice a “The Ameriguns”, personale di Gabriele Galimberti, fotografo aretino che esplora in modo inedito il complesso rapporto tra gli Stati Uniti e le armi da fuoco, mentre l’Area Verde Camollia 85 ha ospitato “Spirits of the forest”, mostra personale della fotografa russa Ekaterina Starovoytova dedicata agli spiriti raffigurati nelle leggende e raccontati attraverso ricami, disegni dipinti e la delicata illuminazione di una lampada per dare luce alle forature sulla carta.
L’altro appuntamento imperdibile è stata la mostra “Five Decades, A Retrospective”, la più vasta antologica mai organizzata in Italia per William Albert Allard e allestita a Sovicille, nel Centro Culturale “La Tinaia” per raccontare cinque decenni di lavoro per la storica rivista americana come scrittore e fotografo ricercando sempre “ciò che accade ai margini”.
Inoltre, come ogni anno, le mostre del Siena Awards hanno compreso le collettive dedicate ai tre premi fotografici del Festival: nell’ex Distilleria Lo Stellino è stata allestita l’esposizione “People sharing all the world” con “Georgy”, lo scatto vincitore assoluto del SIPA, Siena International Photo Awards, e i premiati nelle altre categorie e nel “Sipa Story-Telling”, dedicato a storytelling e reportage.