Quando pensiamo all’acqua la immaginiamo principalmente nei suoi usi quotidiani: quella che beviamo, che utilizziamo per lavare le stoviglie o per fare la doccia. Questi impieghi rientrano nella categoria dell’acqua a uso civile. Ma l’acqua è fondamentale anche in molti altri ambiti. Il settore agricolo, ad esempio, è il maggiore consumatore, responsabile del 57% del totale dei prelievi idrici, seguito dagli usi civili (31%) e industriali (12%). Tuttavia, in Italia si fa ancora fatica a promuovere il riuso e il recupero dell’acqua in ambito agricolo, un passo cruciale verso una gestione più sostenibile di questa risorsa.
In Italia, solo il 4,6% dei terreni agricoli utilizza acque reflue depurate per l’irrigazione. A questo si aggiunge la poca attenzione nel recupero delle acque piovane. A fornire questi dati è Legambiente - in occasione del sesto Forum Acqua:l’associazione ambientalista ricorda che l’acqua di scarico se opportunamente trattata dai depuratori può creare circa 9 miliardi di m3 all’anno di acqua ricca di nutrienti. In più, Legambiente precisa quanto sia preziosa l’acqua per il nostro Paese che dovrebbe valorizzare la risorsa idrica dandosi degli obiettivi di crescita con un riutilizzo in agricoltura del 20% delle acque reflue depurate entro il 2025, il 35% entro il 2027 e il 50% entro il 2030.
Quello che emerge è quanto ancora sia limitata l’adozione di pratiche innovative che mettano al centro le risorse idriche, nonostante la crescente necessità di ottimizzare l’uso dell’acqua, soprattutto a contrasto del cambiamento climatico.