Innovazione

Iren partner di INCIT-EV, esempio di innovazione per la ricarica dei veicoli elettrici

23 settembre 2024

Le auto elettriche sono la chiave per rendere la mobilità realmente sostenibile, soprattutto se questi veicoli ecologici vengono ricaricati utilizzando energia verde prodotta da fonti rinnovabili. Per sperimentare soluzioni sempre più innovative ed efficienti, promuovere una maggiore capillarità delle stazioni di ricarica e sviluppare business models capaci di incentivare l'adozione dei veicoli elettrici è stato portato avanti il progetto europeo INCIT-EV.

 

La particolarità di questo progetto europeo, conclusosi a giugno 2024 e finanziato nell'ambito del programma Horizon2020, sta nello spirito collaborativo. INCIT-EV, infatti, ha coinvolto oltre 30 partners estendendo la sperimentazione a cinque Paesi: Spagna, Francia, Olanda, Estonia e Italia. Questo progetto crossborder ha portato allo sviluppo di 7 casi studio volti a sperimentare nuove soluzioni di ricarica.

stazioni di ricarica

I turèt per ricaricare i veicoli elettrici: il caso italiano

La sperimentazione italiana ha interessato la città di Torino. Le attività operative per la realizzazione del test site sono iniziate nell'estate del 2023. Nel caso studio italiano i partner coinvolti sono stati Iren, Prima Electro, GTT, Città di Torino, IVECO, Fondazione LINKS, 5T, con il coordinamento del Politecnico di Torino.

 

La sinergia tra partner ha portato alla realizzazione di un test site dotato di 10 sistemi di ricarica a bassa potenza da 3,6kW in corrente continua bidirezionali e di 1 sistema di ricarica ultrafast da 150kW in corrente continua.

 

I caricabatterie, sviluppati e realizzati da Prima Electro in collaborazione con il Power Electronics Innovation Center (PEIC) del Politecnico di Torino, sono alimentati da una connessione diretta alla sottostazione di conversione Caio Mario che alimenta parte della rete tranviaria di Torino nel quartiere Mirafiori.

Insieme alla costruzione dell’hardware e del sito sperimentale, Fondazione Links ha sviluppato una logica centralizzata controllabile tramite interfaccia grafica che programma l’applicazione di profili di ricarica ad hoc per far coesistere l’assorbimento tranviario e quello relativo alle ricariche senza generare conflitti tra loro. 

I lavori edili per la creazione delle postazioni di ricarica hanno portato alla riconfigurazione dei perimetri di alcuni dei parcheggi presenti ai fini di garantire anche delle zebrature specifiche dedicate ai parcheggi per le persone con disabilità motoria. Complessivamente

sono stati creati 5 low power chargers: a rendere iconici è l’involucro esterno a forma di Turèt, la tipica fontanella torinese. Un espediente di design accattivante ma che allo stesso tempo richiama l’identità e la storia della città e si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Le cinque postazioni di ricarica sono da 3,6kW e ciascuna è dotata di 2 prese modello CCS2.

 

Ad acquisire un ruolo fondamentale la collaborazione tra IREN e GTT: è stato reso possibile il collegamento diretto alla sbarra in corrente continua che alimenta le linee tranviarie e, al contempo, costituisce la sorgente di alimentazione per l'intera installazione INCIT-EV italiana.

 

Inoltre, un sistema di ricarica ultrafast da 150kW è stato sviluppato su un'architettura modulare composta da blocchi da 50kW, questi sono stati testati dapprima singolarmente, per poi raggiungere la potenza massima consentita dal sistema.

ricarica auto elettrica

Vari step di prova per un risultato innovativo

Il funzionamento della rete tranviaria non è entrato in conflitto con le ricariche di veicoli elettrici di proprietà dei partners aderenti al consorzio. Il sistema ha dato da subito ottime risposte, grazie ai processi di sperimentazione e ottimizzazione precedentemente condotti nei laboratori del Politecnico di Torino e di Prima Electro.

 

I caricabatterie bidirezionali a bassa potenza da 3.6kW DC sono stati dapprima provati al minimo della loro potenza: le attività di prova dell’ultrafast charger da 150kW sono iniziate successivamente. Avendo un’architettura modulare composta da blocchi da 50kW, questi sono stati testati dapprima singolarmente, per poi mettere a frutto la loro parallelizzazione

tramite comunicazione RS485 e ottenere, così facendo, la maggior potenza possibile dal sistema.

I partner italiani del consorzio hanno elaborato anche un sistema di supporto decisionale (DSS) capace di indirizzare nel migliore dei modi, grazie all’analisi di dati reali, le decisioni di pianificazione urbana delle stazioni di ricarica da parte di amministrazioni pubbliche.

Questo strumento, presentato alla Città di Torino e unito alle indagini sui modelli di business

da adottare per incentivare l’adozione della mobilità elettrica, ha contribuito a dare una dimensione di completezza al progetto. 

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