Green

Progetto Erasmus: cosa prevede la petizione che chiede di ridurne l'impatto ambientale

22 settembre 2022

 

Il progetto Erasmus, programma di mobilità studentesca dell'Unione europea, è un’opportunità che cambia la vita ai tantissimi studenti che vi partecipano ogni anno e contribuisce a rendere il contesto europeo più integrato e inclusivo.

 

Tuttavia, come tutti i viaggi ad ampio raggio, anche l’ambita esperienza di mobilità internazionale comporta uno specifico impatto ambientale: una petizione chiede di renderla più green. Come? Aumentando i sostegni economici agli studenti che vi partecipano, così da dare loro la possibilità di scegliere mezzi di trasporto più sostenibili per gli spostamenti.

 

A lanciare la raccolta firme il 29 giugno è stata la Erasmus Student Network (ESN), un’organizzazione non-profit costituita da ex studenti di scambi Erasmus. Nel testo della petizione si legge la richiesta di ridurre l’impatto ambientale dei viaggi e di aumentare gli incentivi in modo che si possa scegliere un mezzo di trasporto più ecologico rispetto dell’aereo. 

 

L’obiettivo è raccogliere 5000 firme in modo da favorire tutti gli studenti che intendono partecipare all’esperienza e vogliono farlo riducendo il loro impatto ambientale. 

Che cos’è l’Erasmus e qual è il suo impatto ambientale

 

L’Erasmus è un programma di scambio studi dedicato agli studenti dei Paesi dell’Unione Europea che intendono fare un’esperienza in un’altra università straniera, un progetto unico che coinvolge ogni anno migliaia di giovani che hanno così la possibilità di imparare una nuova lingua e ampliare le proprie competenze.

 

Oltre alle opportunità di vivere esperienze internazionali, anche gli effetti del cambiamento climatico rappresentano una priorità per le nuove generazioni: l’Erasmus è un banco di prova per invertire la rotta in Europa e concretizzare l’applicazione del Green Deal che punta a rendere il Vecchio Continente climaticamente neutro entro il 2050. Secondo le stime dell’organizzazione, infatti, gli spostamenti legati al progetto Erasmus tra il 2014 e il 2020 hanno generato tre le 414.000 e le 672.000 tonnellate di CO2.

 

Questi numeri tenderanno a crescere se non passerà la richiesta di sostenere viaggi con mezzi più ecologici per raggiungere le diverse destinazioni: rendere il programma Erasmus molto più green, dunque, rappresenterebbe un primo passo per applicare gli obiettivi del patto europeo. La possibilità di scegliere mezzi di trasporto più ecologici, con adeguati sostegni economici, è il punto di partenza.

 

ragazza con bandiera Europa in stazione

Erasmus green, quali sono le richieste della petizione 

L’Erasmus Student Network si rivolge alla Commissione, al Parlamento e al Consiglio dell’Unione Europea e chiede di innalzare il contributo a sostegno dei viaggi individuali degli studenti -  al momento pari a 50 euro - fino a 250 euro e a seconda della distanza da percorrere.

 

Un piccolo sforzo che può fare la differenza in termini ecologici: il 75% degli studenti che si iscrive al programma sceglie l’aereo per raggiungere la propria destinazione, perché molto più economico e veloce. 

Il treno, l’alternativa più ecologica, risulta essere il mezzo più costoso in relazione al contributo concesso fino ad ora e, per questo, meno scelto dagli studenti. A pagarne le conseguenze è la salute del Pianeta poiché gli aerei emettono grandi quantità di emissioni climalteranti in atmosfera. Basti pensare che un volo da Barcellona (Spagna) a Colonia (Germania) emette 0,16 tonnellate di CO2, mentre il treno solo 0,01 tonnellate.

 

Per questo motivo, il network internazionale di studenti chiede un’azione immediata per migliorare la rete ferroviaria europea così da favorire la scelta del treno e ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti.

 

Un’altra richiesta importante presentata alle istituzioni europee è quella di estendere da 4 a 7 giorni l’arco di tempo finanziabile e necessario per coprire le esigenze di alloggio aggiuntive relative al viaggio di andata e ritorno: in questo modo sarebbe possibile muoversi con mezzi meno rapidi - come i trasporti ferroviari e marittimi – poiché le spese sarebbero coperte.

 

Come si legge sulla petizione non è il viaggio che conta ma la destinazione e solo se iniziamo a ripensare il nostro modo di viaggiare sarà possibile affrontare le sfide del cambiamento climatico e investire su un futuro sostenibile.

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