Conosci gli impianti Iren di Recupero Energia
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Dentro al termovalorizzatore: ecco come si produce energia dai rifiuti non recuperabili
Il divulgatore scientifico e fondatore di Geopop Andrea Moccia torna a trovarci, stavolta lo fa con un viaggio all’interno del termovalorizzatore TRM di Torino, con l’obiettivo di aiutare a capire in che modo vengono gestiti i rifiuti non altrimenti recuperabili (che a Torino gettiamo nei cassonetti di colore verde) e attraverso quali processi questi rifiuti vengono trasformati in elettricità e calore.
Iren e Geopop: divulgare l’approccio circolare alla gestione dei rifiuti
Raccontare come avviene la valorizzazione dei rifiuti indifferenziati provando a raccontarli “dall'interno”, come già fatto per i rifiuti organici, è un valore aggiunto che permette di illustrare in modo efficace l’importanza che ogni azione individuale ha nell’uso degli scarti: un obiettivo di divulgazione che accomuna Geopop e Iren, da sempre attenta alle attività di educazione ambientale con Eduiren.
Moccia spiega il processo attraverso cui viene prodotta energia da rifiuti non recuperabili, un’azione che consente di risparmiare circa 70.000 tep (tonnellate equivalenti petrolio) l’anno di combustibile fossile, contribuendo a tutelare l’ambiente e a promuovere l’economia sostenibile.
Ad oggi, dal punto di vista tecnologico non ci sono alternative più valide. La vera alternativa sarebbe raggiungere una percentuale di riciclo totale, ma la realtà dimostra, almeno per ora, che è un pensiero che trova spazio solo nel mondo ideale. Non c’è dubbio che molto dipende da noi cittadini e dal nostro impegno quotidiano nel fare bene la raccolta differenziata.
Funzionamento del termovalorizzatore TRM
Il termovalorizzatore TRM di Torino è un impianto finalizzato allo smaltimento di rifiuti non recuperabili, che valorizza l’energia in essi contenuta producendo elettricità e calore senza ricorrere all’utilizzo di materie prime, contribuendo così alla salvaguardia ambientale, in un’ottica di economia circolare.
Ma come funziona? La combustione dei rifiuti nel termovalorizzatore, che avviene intorno a 1000° C, permette, attraverso tecnologie consolidate e macchinari altamente performanti, di recuperare l’energia dai materiali di scarto, residui della raccolta differenziata, che altrimenti andrebbe perduta, se conferita in discarica.
L’impianto attualmente opera in assetto cogenerativo, cioè fornendo sia energia elettrica sia energia termica per il teleriscaldamento. TRM genera, ogni anno, calore pari a più di 170.000 MWh termici (ovvero quanto consente di riscaldare circa 9.300 abitazioni da 100mq) e oltre 320.000 MWh elettrici, che è, approssimativamente, l’elettricità consumata da circa 175.000 famiglie.