Sicurezza, minimizzazione dell’impatto ambientale e recupero energetico rappresentano i punti di forza dell’impianto di TRM, società del Gruppo Iren, che traccia una via sostenibile alternativa alla discarica, attraverso una delle migliori tecnologie disponibili. Il termovalorizzatore, infatti, permette di ridurre del 98% il volume dei rifiuti residui rispetto alla discarica.
L’impianto è stato ideato e progettato per essere completamente integrato con il territorio e la comunità locale. A questo proposito è stato costituito nel 2006 un Comitato Locale di Controllo, composto dai Comuni coinvolti nell’area di influenza, che ha accompagnato l’attività di progettazione e realizzazione e, in questi dieci anni, ha continuato a promuovere incontri periodici e momenti di confronto con gli stakeholder locali e i cittadini.
L’Impianto termovalorizzatore di Torino è inoltre l’unico impianto in Italia ad essere stato progettato con uno spazio dedicato all’attività didattica rivolta alle scuole e a specifici percorsi di visita. Dal 2013 e al 2022 28.000 persone hanno visitato il termovalorizzatore, con una media di 4.500 utenti negli anni di esercizio ordinario pre-pandemia. Nel solo primo trimestre del 2023 si sono inoltre già tenute oltre 1300 visite, segno di una forte ripresa.
Il progetto architettonico, affidato a Stile Bertone, rispecchia un design moderno e curato negli aspetti estetici: un elemento industriale diventato ormai parte integrante del territorio e capace di armonizzare piacevolezza estetica ed efficienza.
Accanto alla trasparenza, la sicurezza è stata da sempre centrale nella gestione dell’impianto: I livelli di sicurezza dell’impianto sono infatti garantiti da un sistema di sorveglianza che monitora gli effetti sulla salute nelle aree circostanti, coordinato dalle più importanti istituzioni pubbliche locali e nazionali e tecnici e specialisti qualificati piemontesi, affiancati da apporti provenienti da altri centri di ricerca, ASL e università.
“Il termovalorizzatore rappresenta una best practice particolarmente virtuosa, tanto nell’ambito delle attività del Gruppo Iren quanto a livello italiano, quale impianto in grado di chiudere il ciclo di vita dei rifiuti”, dichiara Alessandro Battaglino, Presidente TRM “In un Paese in cui l’effetto NIMBY è il sentimento predominante nella politica così come nell’opinione pubblica, il termovalorizzatore è l’emblema del riuscire a fare. Un impianto all’avanguardia ancora oggi che coesiste in armonia con il territorio proprio perché dalla fase di ideazione a quella di gestione, la popolazione e la comunità sono state coinvolte, in particolare nelle attività utili a garantire il minor impatto sull’ambiente”.
“Grazie all’attività di recupero dell’energia contenuta nei rifiuti, si risparmiano circa 80.000 tonnellate l’anno di combustibile fossile. Il termovalorizzatore costituisce quindi l’emblema di un impianto pienamente inserito nel contesto circostante, anche sotto il profilo estetico, che contribuisce a tutelare l’ambiente e a generare un’economia sostenibile”, dichiara Giusi Di Bartolo, Amministratore Delegato TRM “Il vantaggio nell’utilizzo di un termovalorizzatore nasce dalla possibilità di trasformare rifiuti non riciclabili in energia pulita: un processo sostenibile e circolare, alternativo alle discariche”.
Il termovalorizzatore è stato inoltre protagonista di alcune iniziative di rilievo realizzate insieme ad associazioni e aziende, a ulteriore conferma dell’integrazione dell’impianto all’interno del territorio, e non solo. Nel 2022 l’area ha infatti ospitato 120mila api in grado di impollinare circa 60 milioni di fiori nella zona circostante, in quanto attraverso l’osservazione del comportamento delle api è possibile garantire un ulteriore monitoraggio della qualità dell’area e della zona.
È stato inoltre installato un modello del termovalorizzatore con quasi 25.000 mattoncini LEGO di vari dimensioni e colori, realizzato dagli specialisti di Brickvision. Il modellino, lungo 231,5 cm, largo 119 cm e alto 70 cm, rappresenta in scala tutte le parti del processo di termovalorizzazione: dall’ingresso dei rifiuti alle caldaie, dai condensatori alla palazzina uffici.
I 10 anni di attività del termovalorizzatore di Torino sono stati celebrati in occasione del convegno “Un impianto al servizio del territorio: i primi 10 anni di TRM” a cui hanno preso parte, oltre ai vertici di TRM e del Gruppo Iren – il Presidente, Luca Dal Fabbro, e l’Amministratore Delegato, Gianni Vittorio Armani -, rappresentanti istituzionali quali Gilberto Pichetto Fratin, Ministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Matteo Marnati, Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Chiara Foglietta, Assessora all’Ambiente della Città di Torino, e Sonia Cambursano, Consigliera della Città Metropolitana di Torino con delega alla pianificazione strategica.
Come funziona un termovalorizzatore?
L’impianto TRM tratta rifiuti solidi urbani residui da raccolta differenziata e rifiuti speciali assimilabili agli urbani – in entrambi i casi esclusivamente non pericolosi. L’impianto ha una configurazione moderna ed è caratterizzata dalle migliori tecniche disponibili (BAT – Best Available Techniques), intendendo con questo le migliori soluzioni tecnico- impiantistiche, gestionali e di controllo.
Grazie al processo di termovalorizzazione, che avviene a una temperatura di oltre 1000°C, è possibile recuperare l’energia contenuta nei rifiuti, producendo elettricità e calore. L’impianto può operare in assetto esclusivamente elettrico oppure in assetto cogenerativo, cioè fornendo sia energia elettrica sia energia termica per il teleriscaldamento.
Virtual tour: https://youtu.be/fI1y5AuOa98
Sito web: www.trm.to.it