Energia

B come Biometano: cos'è e perché è un'opportunità per la transizione energetica

17 luglio 2023

Una fonte di energia pulita, non fossile, che si origina dalla trasformazione della frazione organica: il biometano è un gas derivato del biogas, attraverso un processo di raffinazione e purificazione. Ha caratteristiche e condizioni di utilizzo corrispondenti a quelle del gas metano ed è idoneo all’immissione nella rete del gas naturale.

 

Oltre a essere una fonte di energia green è anche accessibile, perché dipende direttamente dalla frazione organica del rifiuto urbano (FORSU): il biometano, infatti, si ottiene dal biogas generato a partire da rifiuti organici urbani e biomasse agricole o agroindustriali.

 

In Europa il numero degli impianti che lo producono cresce di anno in anno. Si tratta di un investimento che guarda in direzione del 2050 e della riduzione del consumo di gas: secondo Eba, l'Associazione europea per il biogas e Gie (Gas Infrastructure Europe), con il biometano si potrebbe arrivare a coprire il 30-40% dei consumi europei. Anche il Gruppo Iren, con i suoi biodigestori, investe in questa fonte di energia pulita: ecco come funziona. 

 

biometano sostenibile

Perché il biometano è un’opportunità per la transizione energetica

La rilevanza del biometano come fonte di energia è ben comprensibile tenendo conto soprattutto della quantità di FORSU prodotta in Italia e dalla cui trasformazione ha origine proprio la fonte di energia pulita.

 

Nel nostro paese, ben il 40% dei rifiuti appartiene alla frazione organica.  Sfruttando questi numeri, secondo la Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano, l’Italia potrebbe produrre produrne entro il 2030 fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano. 

Si tratta del 12-13% del fabbisogno annuo di gas del nostro Paese. Inoltre, con l’energia che se ne ricava, si potrebbero alimentare tutti i mezzi necessari alla produzione stessa del biometano: l’esempio perfetto di quello che si può definire circolo virtuoso, dalla produzione di energia alle modalità di alimentare le infrastrutture necessarie. I suoi vantaggi sono molteplici:

 

  • trasforma i rifiuti organici in risorse;
  • contribuisce alla decarbonizzazione dei diversi settori, poiché è applicabile nel settore della mobilità riducendo la dipendenza dai combustibili tradizionali;
  • è un perfetto alleato della diversificazione energetica;
  • favorisce un modello di economia circolare perché utilizza per produrre energia ciò che sarebbe rimasto un semplice rifiuto.
riciclo rifiuti organici

I biodigestori del Gruppo Iren: Gavassa, Cairo Montenotte e Santhià

Approccio circolare e leadership nella transizione ecologica è ciò che distingue l’azione del Gruppo Iren, attiva nella produzione di biometano attraverso diversi impianti.

 

L’impianto di Gavassa (Reggio Emilia), ad esempio, nasce seguendo l’approccio strategico dell’economia circolare al fine riutilizzare completamente la frazione organica dei rifiuti solidi urbani trasformandola in biometano.

Il processo di produzione dell'impianto di Economia circolare FORSU è progettato per minimizzare l'impatto ambientaleIl trattamento anaerobico della frazione organica in testa alle lavorazioni abbatte quasi completamente il potenziale odorigeno del rifiuto che invece concorre alla produzione del biogas (essenzialmente metano + anidride carbonica). Il digestato in uscita dalla prima fase presenta una ridotta odorosità, che viene poi annullata dalla successiva fase aerobica di produzione del compost. Il fabbisogno idrico stimato è di soli 17.200 metricubi all'anno e corrisponde al consumo idrico annuo di circa 350 persone, grazie ad un massiccio riutilizzo delle acque per i processi interni. All’interno dello stabilimento viene replicato il ciclo naturale di trasformazione dei rifiuti organici ottenendo tre prodotti principali, il biometano, il compost, e l’anidride carbonica che vengono recuperati. Il biometano viene immesso in rete, l’anidride carbonica food grade viene commercializzata, e il compost viene reso disponibile per le coltivazioni. L'impianto produce una quantità di biometano sufficiente a riscaldare, in un anno, 4600 famiglie o, in alternativa, alimentare 7.600 autovetture (con percorrenza media di 15.000 chilometri l’anno) oppure 190 autobus (con una percorrenza media di 50.000 chilometri l'anno).

 

Il biodigestore di Santhià, a Vercelli, che produce biometano non solo dai rifiuti organici e dalla frazione verde: la struttura, si integra in un sistema impiantistico di Gruppo in grado di soddisfare la raccolta della Forsu a livello della Regione Piemonte e produce 6 milioni di metri cubi all’anno di biometano che possono essere immessi nella rete Snam.

 

Quantità importanti che vengono registrate anche nel biodigestore di Cairo Montenotte, con la produzione di di 6 milioni di metri cubi di biometano e l’aggiunta di 10.000 tonnellate di compost all’anno che vengono prodotte e consegnate alle aziende agricole di Liguria e Piemonte. Una produzione in ottica circolare e sostenibile, in cui nulla è sprecato ma tutto si rigenera. 

 

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