Rinnovabili

Fit for 55: come l’Europa taglia le emissioni di gas serra 

16 maggio 2022

 

La Commissione europea, con il pacchetto di proposte “Fit for 55” presentato lo scorso 14 luglio, ha messo in campo misure legislative concrete per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Si tratta di un piano d'azione integrato per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Europa, in linea con l’ambizione di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Le proposte, strettamente interconnesse e complementari, intervengono in una serie di settori: clima, energia e combustibili, trasporti, edilizia, uso del suolo e silvicoltura.

 

Intanto, qualche obiettivo a riguardo, è stato già raggiunto: come risultato della legislazione vigente in materia di clima ed energia, le emissioni di gas serra sono diminuite del 31% tra il 1990 e il 2020, superando l'obiettivo dell'UE per il 2020 di 11 punti percentuali. Questo superamento è stato spinto dai forti tagli alle emissioni nel 2019 e nel 2020. In particolare, mentre il calo di emissioni del 2019 è stato fortemente determinato dagli effetti sui prezzi dei combustibili fossili, quello del 2020 si lega soprattutto alle misure globali attuate per superare la pandemia da Covid-19. Come emerge dal Global carbon budget 2020, il calo delle emissioni di anidride carbonica nel 2020 è stato pari a circa 2,4 miliardi di tonnellate: un dato senza precedenti.

 

Le previsioni per il futuro sono altrettanto propositive e ambiziose: le emissioni di gas a effetto serra dell'UE diminuiranno ulteriormente se tutti gli Stati membri perseguiranno il nuovo obiettivo di riduzione netta del 55% per il 2030. Per questo, è richiesto un impegno coordinato e sinergico, così da realizzare secondo le scadenze previste la transizione verso un'Europea a zero emissioni.

La Commissione europea, con il pacchetto di

proposte “Fit for 55”: misure legislative concrete

per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro

il 2030 

Cosa prevedono le misure del pacchetto Fit for 55

Le proposte legislative contenute nel pacchetto Fit for 55 mirano ad allineare le politiche del clima, dell'energia e dei trasporti agli obiettivi concordati nella legge europea sul clima, il Green Deal, traducendo gli obiettivi climatici in azioni concrete. In particolare, riguardano: 

 

  • Il sistema di scambio di quote di emissioni dell'Unione Europea: la Commissione europea ha proposto una serie di modifiche all'attuale sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS - Emission Trading System), il principale marcato del carbonio al mondo. In particolare, il nuovo obiettivo avanzato fissa la riduzione delle emissioni dei settori interessati dal sistema ETS del 61% rispetto al 2005 entro il 2030 (rispetto all'attuale -43%), da cui discende un abbassamento del massimale annuo delle emissioni e una corrispondente diminuzione delle quote assegnate nell'ambito del sistema stesso. 

 

  • Emissioni e assorbimento derivanti dall'uso del suolo e silvicultura: la nuova proposta della Commissione europea aggiorna il regolamento che integra le emissioni e gli assorbimenti di gas a effetto serra prodotti dal suolo nel quadro per il clima e l'energia (emissioni e assorbimenti derivanti dall'uso del suolo, dal cambiamento dell'uso del suolo e dalla silvicoltura, cosiddetto LULUCF). La revisione del regolamento intende invertire l'attuale tendenza al ribasso degli assorbimenti di CO2 e aumentare la qualità e la quantità delle foreste dell'UE e di altri pozzi naturali di assorbimento del carbonio.

 

  • Sistema di condivisione degli sforzi (effort sharing): la proposta di revisione presentata a riguardo coinvolge il regolamento sulla condivisione degli sforzi (ESR - Effort sharing regulation) - il sistema che si occupa di regolare la riduzione delle emissioni nei settori dei trasporti, degli edifici, dell'agricoltura e dei rifiuti - e impone dei vincoli di diminuzione delle emissioni agli Stati membri, che si attestano a partire dal -10% al -50% rispetto ai livelli del 2005. In particolare, l’Italia dovrebbe passare dall'attuale -33% al -43,7%.

 

  • Fondo sociale per il clima: la Commissione europea istituisce un nuovo Fondo sociale per il clima che va a destinare agli Stati membri specifici finanziamenti volti ad incentivare i cittadini ad investire in efficienza energetica, mitigando così l'impatto sui prezzi della nuova tariffazione del carbonio nei settori del trasporto su strada e degli edifici. Il Fondo sociale per il clima dispone complessivamente di 72,2 miliardi di euro e, all'Italia, sarebbero destinati 7,8 miliardi di euro.

 

L’Europa al lavoro per le energie rinnovabili

L’accelerazione dell’Europa verso la transizione energetica è la sfida a cui il pacchetto Fit For 55 si propone di rispondere, intervenendo con una serie composita di proposte normative in più contesti d’azione e per diversi obiettivi. Tra questi, quelli legati alle fonti di energia rinnovabili e all’efficienza energetica: ambiti di rilevanza strategica che, nella proposta avanzata, assumono particolare importanza. L’obiettivo Fit for 55, infatti, stabilisce che entro il 2030 il 65% dell’energia elettrica dovrà provenire da fonti rinnovabili, per cui sarà necessaria l’installazione di oltre 500 GW di capacità rinnovabile sul territorio dell’UE. Il doppio dell’attuale capacità rinnovabile installata. 

 

 

Sul tema dell’efficienza energetica, invece, la Commissione ha varato la revisione della Direttiva sull’efficienza energetica, promuovendo investimenti per la ristrutturazione di edifici di ogni tipo, in modo da renderli più efficienti e ridurne i costi dell’energia nel medio periodo. Traguardi precisi e ben stabiliti, per mettere a segno l’obiettivo: agevolare la transizione ecologica e rendere l’Europa climaticamente neutra. Per questo, specifica lapresidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, non si può aspettare: “la nostra attuale economia di combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti. Ora dobbiamo passare a un nuovo modello, che sia alimentato dall'innovazione". 

La nostra attuale economia di combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti.

Ora dobbiamo passare a un nuovo modello, che sia alimentato dall'innovazione.

 

Ursula Von Der Leyen, presidente Commissione europea

Potrebbe interessarti

Green
Materie prime critiche: che ruolo hanno nella transizione ecologica, da dove arrivano e cosa serve per l'approvvigionamento in Italia
L’economia circolare ha un ruolo strategico: il riciclo di materiali provenienti da rifiuti elettronici e scarti industriali può coprire una quota significativa del fabbisogno di materie prime critiche.
Green
Cambiamento climatico, gli impatti sulla salute sono globali: perché è il momento di invertire la rotta
Gli effetti del clima che cambia hanno un bilancio negativo sulla salute: secondo Lancet, una delle più importanti riviste in campo medico, i cambiamenti climatici hanno la potenzialità di diventare la più grande minaccia del ventunesimo secolo alla salute globale.
Green
Cop 29, gli obiettivi fissati dalla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
La Cop29 rappresenta un momento cruciale per affrontare le sfide climatiche: al centro del dibattito una serie di tematiche che riflettono la complessità del cambiamento climatico e delle sue implicazioni per la società, l'economia e l'ambiente.
Green
Contratti climatici, approvati dalla Commissione europea per diverse città italiane: cosa sono e a che servono
I contratti climatici rappresentano una rivoluzione nel modo in cui le città affrontano le sfide ambientali, sociali ed economiche: contribuiscono a migliorare la qualità della vita nelle città e rappresentano un modello replicabile in tutta Europa, in grado di accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile e inclusivo.
Green
Materie prime critiche, Iren traccia la road map italiana: con 1,2 miliardi di investimenti ridotta di un terzo la dipendenza dall’estero
L'Italia può ridurre la dipendenza dall'estero per le materie prime critiche di quasi un terzo, generando oltre 6 miliardi di euro di valore aggiunto per la filiera entro il 2040: lo studio.
Rinnovabili
Green jobs, mancano oltre 828mila lavoratori: perché investire nelle professioni verdi
Investire nei green jobs significa contribuire alla sostenibilità del Pianeta, ma anche garantire uno sviluppo economico duraturo e inclusivo. La mancanza di lavoratori in questo settore va colmata anche con la formazione.