Green

Contratti climatici, approvati dalla Commissione europea per diverse città italiane: cosa sono e a che servono

17 novembre 2024

I contratti climatici detti anche Climate City Contract (CCC) sono uno strumento innovativo per aiutare le città ad affrontare in modo collaborativo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030. La Commissione europea ha approvato una serie di contratti climatici per diverse città italiane segnando un passo cruciale nella transizione ecologica del nostro Paese. Ma cosa sono esattamente questi contratti e perché sono fondamentali per affrontare la crisi climatica?

contratto climatico

Cosa sono i contratti climatici

I contratti climatici rappresentano un impegno formale tra le città, i governi nazionali e la Commissione europea per raggiungere obiettivi concreti di neutralità climatica entro il 2030.

 

Ogni contratto è un processo di co-creazione: questo significa che viene sviluppato in collaborazione con cittadini, aziende, università e organizzazioni locali, adottando un approccio bottom-up. Il coinvolgimento attivo dei cittadini è un aspetto cruciale dei contratti climatici: le persone non sono solo destinatarie delle politiche, ma anche protagoniste. Iniziative come workshop, app per monitorare i progressi e progetti di comunità rafforzano il legame tra istituzioni e società civile.

I vari stakeholder identificheranno delle azioni per raggiungere la neutralità climatica e per farlo dovranno porsi obiettivi specifici, una tabella di marcia per la loro realizzazione e strumenti per monitorare i progressi.

L’obiettivo principale è trasformare le città in laboratori di innovazione sostenibile, dove sperimentare soluzioni innovative che possano essere replicate su scala europea.

A cosa servono i contratti climatici e perché sono importanti

Le città italiane coinvolte nei contratti climatici all'interno della missione dell'Unione europea “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030” sono nove: Firenze e Parma, che hanno già ottenuto l'approvazione dei loro contratti climatici. Poi ci sono Bergamo, Bologna, Milano, Prato e Torino, che hanno completato i contratti e sono in attesa di approvazione. Infine, Padova e Roma stanno ancora lavorando alla stesura e presentazione dei loro contratti.

 

Queste città rappresentano il fulcro dell'impegno italiano per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Ogni contratto climatico definisce impegni strategici, un piano d'azione e un piano di investimenti, mirati a ridurre almeno l'80% delle emissioni climalteranti, promuovendo al contempo innovazione tecnologica, mobilità sostenibile e transizione energetica.

Parma e Torino, due esempi di innovazione

Parma, insieme a Firenze, è stata tra le prime città italiane a formalizzare il proprio Climate City Contract, che include oltre 130 azioni per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Queste azioni sono state elaborate attraverso un ampio processo partecipativo che ha coinvolto aziende, associazioni, istituzioni locali e cittadini che attraverso consultazioni pubbliche hanno favorito l’attuazione di comportamenti più sostenibili e lo sviluppo di una maggiore consapevolezza climatica.

 

A Parma, come in altre città, il focus principale è ridurre drasticamente le emissioni di CO₂ dell’85% entro il 2030, grazie a un’integrazione di diverse strategie e investimenti. Tra queste:

 

-L'elettrificazione del trasporto pubblico locale e l'espansione delle piste ciclabili.

-Interventi di riqualificazione urbana e transizione energetica per edifici pubblici e privati.

-L’efficientamento energetico delle scuole e della pubblica illuminazione.

-Azioni per una mobilità sostenibile e una migliore gestione delle risorse idriche e dei rifiuti che mira a ridurre al minimo l’impatto ambientale.

 

Anche Torino, città con una lunga tradizione industriale alle spalle, si sta reinventando come hub per l’innovazione sostenibile. L’obiettivo della città è ridurre le emissioni di CO₂ dell'80% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Il Climate City Contract di Torino è anch’esso frutto di collaborazioni di diversi attori. Torino punta a diventare un modello urbano innovativo, dimostrando come una città industriale possa trasformarsi in una metropoli verde e inclusiva. Per rendere possibile questi obiettivi i punti chiave del contratto climatico di questa città prevedono:

 

-La transizione energetica resa possibile grazie a investimenti nel fotovoltaico e nell’eolico.

-Interventi di qualificazione urbana con la creazione di spazi verdi e attraverso il miglioramento delle periferie per mitigare l’effetto "isola di calore".

-Facilitare l’inclusione sociale coinvolgendo le comunità marginalizzate e garantendo accesso equo alle nuove tecnologie sostenibili.

 

Tra i firmatari figurano il Comune, la Città Metropolitana, la Regione Piemonte e istituzioni accademiche, mentre tra i partner principali ci sono aziende come il Gruppo Iren, Intesa Sanpaolo e fondazioni bancarie. Il contratto prevede interventi in settori chiave come l’energia, i trasporti, l’edilizia e il verde urbano, con l'obiettivo di affrontare sia la crisi climatica che l'inquinamento atmosferico​.

Parma e Torino, due esempi di innovazione

Sia a Parma che a Torino il Gruppo Iren è presente con i propri servizi. Nel capoluogo piemontese, Iren gestisce la raccolta rifiuti con Amiat e, attraverso il termovalorizzatore TRM, trasforma i rifiuti in energia elettrica e calore per la rete di teleriscaldamento. Inoltre, grazie ai fondi del PNRR, sta migliorando la resilienza della rete elettrica con interventi su reti di media tensione e cabine secondarie.

A Parma, Iren si distingue per la gestione dei rifiuti con Iren Ambiente, la gestione delle rete idrica con IRETI e i progetti innovatici per la produzione di energia rinnovabile: l’impianto fotovoltaico sulla discarica di Ravadese, ad esempio, alimenta una Comunità Energetica Rinnovabile.

 

Entrambe le città dimostrano come la pianificazione locale, supportata da partenariati pubblico-privati e da un coinvolgimento attivo della comunità, sia essenziale per affrontare le sfide climatiche in modo efficace.

L'articolo ti è piaciuto?
Iscriviti alla newsletter!

Ricevi mensilmente la newsletter Everyday direttamente su Linkedin: sarai aggiornato sulle ultime novità in tema di innovazione, economia circolare, scenari climatici e sfide legate alla sostenibilità

Potrebbe interessarti

Green
Iren a Ecomondo 2024: protagonisti tra materie prime critiche, sostenibilità e arte
Iren a Ecomondo 2024 ha presentato progetti pilota e best practice per la gestione sostenibile dei rifiuti, con un’attenzione particolare per le materie prime critiche.
Green
Iren a “Paratissima” con WOODCIRCLES, il progetto che reinventa il legno in ottica circolare
Il workshop La Svolta, coordinato da IPER-Collettivo nell’ambito del progetto WOODCIRCLES, si orienta allo sviluppo di soluzioni circolari innovative per l’uso di prodotti in legno riciclato.
Green
Luci d’Artista, illuminare le feste in modo sostenibile
Iren rinnova la sua partnership alla prestigiosa manifestazione che illuminerà Torino dal 25 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025.
Green
“Circular Future Tour”, online gli episodi della docu-serie del Gruppo Iren e Giffoni Hub dedicata alla sostenibilità
Le protagoniste del primo episodio sono le risorse idriche e il grande impegno tecnologico e professionale che Iren mette in campo in Liguria.
Green
Una notte nella centrale Iren di Torino con Club Silencio, tra musica e arte
L’evento “Una notte al museo” è stato un perfetto esempio dell'impegno di Iren nella promozione della cultura e della sostenibilità: ecco come è andata.
Green
“MITO per la Città”: nel suggestivo impianto The Heat Garden Iren ospita due concerti gratuiti
Il festival MITO SettembreMusica, nato dalla collaborazione tra le città di Torino e Milano, è ormai un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica: anche Iren ne è stata protagonista.