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Raccolta differenziata, in Italia al 66,6% nel 2023: cosa emerge dal rapporto Ispra

23 gennaio 2025
  • La raccolta differenziata in Italia raggiunge il 66,6% nel 2023, avvicinandosi agli obiettivi europei di riciclo.

  • Il Gruppo Iren registra risultati eccellenti nei territori serviti, con un 71% di raccolta differenziata, superando la media nazionale.

  • Con impianti come ReCaP e Gavassa e campagne come "La differenziata, fatta male, genera mostri", Iren guida la transizione verso l’economia circolare.

  • Il Piano Industriale al 2030 di Iren punta a ridurre 2,3 milioni di tonnellate di CO₂ grazie al recupero di materia ed energia dai rifiuti.

Per la raccolta differenziata l’Italia è sulla strada giusta. A confermarlo è l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), da cui emerge un dato positivo per il nostro Paese: la raccolta differenziata ha raggiunto il 66,6% nel 2023, consolidando il percorso verso gli obiettivi europei di 75% di riciclo entro il 2030.

 

Questo risultato dimostra un crescente impegno nella gestione sostenibile dei rifiuti, ma evidenzia anche sfide significative come la necessità di ridurre le disparità territoriali e migliorare la qualità dei materiali raccolti.

Si riduce la forbice tra Nord e Sud per la raccolta differenziata dei rifiuti

Nel 2023 in Italia la raccolta differenziata è arrivata al 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud. Il risultato è incoraggiante: lo scostamento tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti percentuali e tra Centro e Sud di 3,8.

 

Tra le regioni che si segnalano per le percentuali più alte di raccolta differenziata ci sono Veneto (77,7%), Emilia-Romagna (77,1%) e Sardegna (76,3%).

Quasi il 71% dei comuni italiani ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%. A livello provinciale tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30%. Superiore all’80% il tasso delle province di Reggio Emilia (83,3%)

Riciclaggio dei rifiuti, in aumento ma servono ulteriori passi avanti

La percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani si attesta al 50,8%, in crescita rispetto al precedente anno (49,2%), e al di sopra dell’obiettivo del 50% previsto dalla normativa per il 2020 (al 2030 l’obiettivo è ben più ambizioso, il 65%).

 

L’incremento dipende principalmente dalla frazione carta, che aumenta del 7,9% (341.000 tonnellate in più). Bene anche l’acciaio (+2,4%), la plastica (+1,4%) e il legno (+0,8%), mentre il vetro e l’alluminio faticano facendo segnare, rispettivamente, un calo del 10,8% (248.000 tonnellate in meno) e dell’1,5%. I rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica sono ancora una parte eccessiva anche se in calo, a quota 15,8% del totale: 4,6 milioni di tonnellate contro le 5,2 milioni del 2022.

Recupero materia, servono più impianti di gestione

Ancora troppa materia finisce in discarica rispetto agli obiettivi europei che fissano uno smaltimento massimo dei rifiuti urbani pari al 10% della produzione dal 2035. Per invertire la rotta servono più impianti di gestione. Nel 2023 in tutto erano 656, di cui oltre la metà al Nord. Il 24% della quantità viene trattato biologicamente, il 29% è recupero di materia, il 20% incenerimento e coincenerimento, il 16% va in discarica.

 

Quanto all’organico, il recupero di questa frazione viene effettuato, in maniera prevalente, negli impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico, che passano da 51 a 61 con il 56,8% dei quantitativi trattati, seguito dagli impianti di compostaggio (36,9%). La restante quota del 6,3% è gestita negli impianti di digestione anaerobica.

 

In direzione di recupero e circolarità, Iren Ambiente dispone di impianti di valorizzazione del rifiuto: qui è possibile recuperare gli scarti, reinserendoli nel ciclo produttivo in forma di materia prima seconda. Il biodigestore di Gavassa, ad esempio, nasce secondo l’approccio strategico dell’economia circolare al fine di produrre biometano, un gas naturale che deriva dalla raffinazione e purificazione del biogas prodotto durante la fase di digestione anaerobica dei rifiuti organici e della frazione verde.

 

Ogni fase dei vari processi di valorizzazione dei rifiuti è monitorata, al fine di garantire la piena tracciabilità e verificabilità del rifiuto e ogni attività è svolta nel pieno rispetto dell'ambiente e della sicurezza dei lavoratori.

Vista aerea di un impianto di trattamento rifiuti del Gruppo Iren, circondato da aree verdi e infrastrutture stradali. L’architettura moderna dell’impianto evidenzia strutture grigie con tetti dotati di pannelli solari.

Nell’impianto di recupero di Terranuova Bracciolini, ad esempio, la lavorazione della carta da macero rappresenta da anni l'attività principale dell'impianto, autorizzato al trattamento di 29.999 ton/anno di rifiuti. Il processo inizia con un’accurata cernita dei materiali raccolti o conferiti (provenienti da attività commerciali, industriali, e raccolte differenziate) che permette la selezione e separazione delle diverse tipologie di carta da macero. La carta viene, quindi, imballata e successivamente immessa nel circuito del riutilizzo tramite COMIECO o direttamente avviata alla commercializzazione sul mercato presso cartiere nazionali o estere per il recupero della stessa.

Ancora, a Parma, l’obiettivo finale dell’impianto ReCaP è chiudere l’intero sistema di raccolta e valorizzazione dei flussi di cartacartone plastica. Dalle operazioni di trattamento e selezione della plastica, oltre alla separazione di alluminio e barattolame, si ottiene un materiale idoneo ad essere trattato nei centri secondari di COREPLA con un basso indice di impurità residue. Per quanto riguarda la carta ed il cartone, nell’impianto, che risulta una piattaforma del circuito COMIECO, i materiali subiscono il trattamento finale prima di essere avviati alla successiva lavorazione in cartiera per produrre nuova carta e cartone. 

Camion per la raccolta dei rifiuti in città mentre solleva un cassonetto con un braccio meccanico. L’autista, con giubbotto catarifrangente, è visibile nella cabina di guida. Sullo sfondo, un edificio storico con finestre decorate e balconi in ferro battuto.

L’impegno del Gruppo Iren per una raccolta differenziata di qualità

Prevenire la produzione, aumentare i livelli di raccolta differenziata e riciclare i rifiuti sono obiettivi fondamentali delle politiche di gestione del ciclo integrato dei rifiuti perché consentono di ridurre i fabbisogni di smaltimento e quindi l’impatto ambientale complessivo.

 

Attraverso sistemi di raccolta porta a porta, isole ecologiche attrezzate e tecnologie per la tracciabilità dei rifiuti, Iren garantisce servizi di alta qualità per cittadini e imprese: in linea con i risultati raccolti da Ispra, il Gruppo Iren si distingue per il suo approccio integrato alla gestione dei rifiuti puntando su innovazione, sensibilizzazione e infrastrutture avanzate. Nei territori storici serviti, come riporta il Bilancio di sostenibilità Iren, il Gruppo ha raggiunto un dato eccellente di 71% di raccolta differenziata, superando la media nazionale e dimostrando come sia possibile coniugare efficienza e sostenibilità.

In alcune aree si registrano livelli di eccellenza: intorno all’82% nella provincia di Reggio Emilia, mentre la provincia di Parma ha raggiunto quasi l’80%.

 

L’app Iren Ambiente e il Rifiutologo sono strumenti chiave che Iren mette a disposizione per guidare i cittadini nella gestione quotidiana dei rifiuti, fornendo informazioni dettagliate e personalizzate. Gli ottimi risultati raggiunti consentono di progettare in modo ambizioso anche il futuro. Nel Piano Industriale al 2030 Iren prevede di evitare quasi 2,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 grazie alla raccolta differenziata e al recupero di materia ed energia dai rifiuti.

Sfide e prospettive future: lavorare sulla sensibilizzazione

Nonostante i progressi, il rapporto Ispra evidenzia che la qualità dei materiali raccolti resta una delle principali sfide. La contaminazione e gli errori nella separazione rappresentano un problema diffuso, che riduce l’efficacia del riciclo e aumenta i costi di gestione. È quindi fondamentale investire in campagne educative e nella formazione dei cittadini, per promuovere una raccolta differenziata sempre più consapevole.

 

Con questo obiettivo il Gruppo Iren, ha messo in campo campagne mirate che puntano a coinvolgere direttamente i cittadini e a correggere le abitudini sbagliate nella raccolta differenziata. Tra queste si distingue la campagna La differenziata, fatta male, genera mostri”, ideata per sensibilizzare sull’importanza di separare correttamente i materiali. Il messaggio centrale, chiaro e diretto, è stato quello di evitare comportamenti che possano trasformare i rifiuti in "mostri" non riciclabili come il “Pizzone”, il “Peperattolo” e la “Tazziglia”.

 

Un’altra iniziativa significativa è stata la campagna “Mettitelo in testa”, realizzata in collaborazione con Comieco e Tetrapak e dedicata alla raccolta differenziata dei cartoni per bevande. Rivolta ai territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, la campagna è nata con l’obiettivo di migliorare la separazione e il riciclo di materiali complessi come i cartoni per bevande, mostrando come un piccolo gesto possa fare una grande differenza per l’ambiente.

 

Attraverso il coinvolgimento delle comunità, Iren ha inoltre collaborato a iniziative locali in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti promuovendo eventi dedicati alla riduzione dello spreco alimentare e al riciclo creativo. Un’attività di sensibilizzazione che il Gruppo porta avanti sui territori in cui opera, partecipando con iniziative e progetti creativi a grandi eventi come il Salone del libro  e Terra Madre Salone del Gusto a Torino.

 

Grazie alla combinazione di tecnologie avanzate, infrastrutture moderne e una sensibilizzazione diffusa, è possibile immaginare un sistema di gestione dei rifiuti più efficiente e sostenibile, capace di tutelare l’ambiente e migliorare la qualità della vita.

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