La famiglia Fabbri è una famiglia normale. Bella casa, dotata di ogni comfort, ma sovrastata dal caos: televisione sempre accesa, lavatrice sempre in funzione insieme all’aspirapolvere. Microonde, forno e frullatore in funzione nello stesso momento, radio che parla senza che nessuno la ascolti davvero.
Per sovrastare il rumore, i componenti della famiglia si urlano da una stanza all’altra senza capirsi, spesso litigando. Questo caos, però, non sta più bene a Edo, figlio unico della famiglia Fabbri. Una sera si veste, prende lo zaino e annuncia che da quel momento è indipendente. Edo, novello barone rampante, si trasferisce nella casa sull'albero e inizia la sua rivoluzione, facendo le cose a modo suo. Un modo sostenibile e tutto nuovo.
Il giovane protagonista desidera un mondo diverso, che i libri e la scuola, gli raccontano. Un mondo più pulito, più giusto. Per rendere concreta la sua utopia, Edo si trasforma in un pioniere del passato, che riparte dalle cose semplici per tornare ad apprezzare la tecnologia presente. Prova con mano la difficoltà di procurarsi dell’elettricità e trovare soluzioni pratiche ai suoi problemi. Parla con il fratello, coinvolge altri bambini nella sua battaglia, diventa una luce (non troppo metaforicamente) nell’oscurità. La stessa mission che Iren si propone: fare tesoro del passato per andare incontro al domani. Più sostenibile e giusto. Proprio come Edo, in questo viaggio non si può proseguire da soli: serve la collaborazione della comunità. E il cinema è un potente mezzo per raccontarlo a sempre più persone.