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Iren sponsor di CinemAmbiente, ambiente e clima al centro del racconto cinematografico

10 giugno 2024
persone che salgono le scale durante una proiezione di Cinemambiente

Divulgare la cultura della sostenibilità attraverso il cinema, un linguaggio universale e uno strumento privilegiato capace di arrivare a tutti: questo è l'obiettivo del Festival CinemAmbiente, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Lia Furxhi, dal 4 al 9 giugno 2024 a Torino. L’evento, di cui il Gruppo Iren è sponsor anche quest’anno, è giunto alla sua 27esima edizione. Quest’anno sono ben 76 i film presentati d27 Paesi, in rappresentanza di 4 continenti.

 

 

Proposti nelle suddivisioni ormai tradizionali – il Concorso documentari, Concorso cortometraggi e le due sezioni non competitive Made in Italy e Panorama, cui si aggiungono alcune proiezioni speciali – i film proposti rispecchiano le diverse dimensioni della crisi ambientale, in cui il limite tra globale e locale si fa sempre più sfumato, facendo emergere problemi irrisolti.

foto scattata sul ciglio della strada durante le riprese

Ambiente e clima, protagonisti nei documentari

Raccontare e divulgare lo stato di salute della Terra significa informare, testimoniare, stimolare e denunciare quello che accade nel mondo, dando a tutti la possibilità di sapere e di fare delle scelte. È quello che fanno in modo particolare i documentari selezionati e presentati durante il festival: “The Here Now Project” dei registi e produttori Jon Siskel e Greg Jacobs ‒ vincitori di un Emmy Award e autori del pluripremiato Louder than a Bomb ‒ è un diario visuale degli effetti dei cambiamenti climatici visti con gli occhi delle persone comuni che ne sono state vittime e testimoni e che li hanno ripresi con i loro cellulari a partire dal 2021, anno cruciale di eventi estremi in ogni parte del mondo.

Presentato al World Economic Forum di Davos 2024, il film, senza didascalie e senza voce fuori campo a raccordare le sequenze, lascia che siano le immagini dal mondo a suonare l’allarme per chi, in altri punti del Pianeta, ancora considera le conseguenze del riscaldamento globale come fenomeni lontani da sé nel tempo o nello spazio.

Anche “Los últimos” di Sebastián Peña Escobar è un film “on the road” con un’originale coppia protagonista: il caustico entomologo tedesco Ulf Drechsel e l’arguto ornitologo paraguaiano Jota Escobar. Scortati dal regista, i due intraprendono un viaggio in auto nella zona paraguaiana del Gran Chaco, la più grande regione verde americana dopo la foresta amazzonica, il cui ecosistema è minacciato dall’incessante deforestazione e dai continui incendi dolosi appiccati dagli allevatori di bestiame.

In “The Battle for Laikipia”, invece, Daphne Matziaraki e Peter Murimi portano sul grande schermo il fenomeno del land grabbing (accaparramento delle terre) intersecandolo con gli sconvolgimenti del cambiamento climatico e con la complessità dei retaggi coloniali. Il film è girato nella contea keniota di Laikipia, per secoli territorio di pascolo per le greggi dei pastori indigeni, a cui, durante la dominazione inglese, si sono affiancati insediamenti di allevatori bianchi, tuttora presenti. 

 

Musica dance e natura, clubbing e protezione del Pianeta sono gli elementi agli antipodi che in “Blue Carbon” di Nicolas Brown si fondono per sensibilizzare un pubblico sempre più vasto sulla crisi del clima e della biodiversità.

 

Tra Stati Uniti, Senegal, Vietnam, Francia, Colombia e Brasile, il documentario esplora le caratteristiche del carbonio blu, ancora poco conosciuto, immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini. 

Fino al 18 giugno, una selezione di film sarà visibile online gratuitamente attraverso la piattaforma OpenDDB e tramite il sito del Festival, in una sala virtuale con una capienza di 500 accessi per ciascun titolo. La selezione comprende circa 45 titoli, di cui 14 cortometraggi, scelti dalle diverse sezioni competitive e non, e comprende opere internazionali e italiane, tra cui diverse anteprime.

 

a sinistra la Presidente Amiat, Paola Bragantini, insieme a Lia Furxhi sulla destra

Numerosi i vincitori premiati domenica 9 giugno presso Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Tra i premi attribuiti al termine della 27^ edizione del Festival c'è anche il Premio IREN del pubblico per il miglior documentario in gara nel Concorso internazionale, assegnato dagli spettatori del Festival a Lonely Oaks 1250 di Fabiana Fragale, Kilian Kuhlendahl, Jens Mühlhoff (Germania 2023).

persone riunite fuoti al Cinema Massimo

Non solo film: gli incontri e i panel in città

Anche quest’anno il Fesitval si è allargato anche fuori delle sale, negli spazi aperti cittadini, con diverse iniziative: tra queste la mostra fotografica “Drowning World” dell’artista sudafricano Gideon Mendel, allestita con l’Università degli Studi di Torino nel Cortile del Rettorato; una notte-evento ai Murazzi del Po; un cooking show ecogastronomico con quattro rinomati chef piemontesi nelle adiacenze del Cinema Massimo.

Molti, come sempre, sono i panel e gli incontri, spesso organizzati dal festival in collaborazione con numerosi partner, che affrontano temi di attualità. Tra questi, il tradizionale appuntamento con Il Punto di Luca Mercalli e con l’annuale report del meteorologo sullo stato di salute del pianeta; l’ecotalk dedicato alla biodiversità e alla conservazione della flora e della fauna selvatica con la ong Global conservation corps e il modello di agricoltura rigenerativa Nzatu food group; il dibattito generale sulle città dove vivere meglio; e la tavola rotonda dedicata ai nuovi percorsi di divulgazione scientifica nell’epoca della multimedialità.

 

Cinema, dibattiti e incontri accomunati dallo stesso obiettivo: ricercare nuovi alleati nella battaglia contro l’emergenza ambientale.

 

Sempre all'interno della cornice del Festival, ha partecipato anche Eduiren con la proiezione del corto “La tribù delle luci”, realizzato in collaborazione con Giffoni Hub, in occasione della premiazione di CinemAmbiente Junior. Il concorso, giunto alla sua 5° edizione, ha coinvolto scuole italiane di ogni ordine e grado nella realizzazione di brevi filmati riguardanti le tematiche ambientali.

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