Gli incentivi alla riparazione non solo contribuiscono a ridurre la produzione di rifiuti, ma innescano benefici su più livelli. Infatti, promuovere la cultura della riparazione anziché la sostituzione contribuisce a un'economia circolare, dove i prodotti vengono mantenuti in uso il più a lungo possibile, riducendo la necessità di nuove risorse e minimizzando l'impatto ambientale.
Riparare comporta anche un risparmio significativo per i consumatori. Infine è bene sottolineare che grazie agli incentivi alla riparazione si può contribuire alla creazione di posti di lavoro:per rispondere alla domanda di riparazione servono infatti tecnici specializzati.
A portare avanti programmi che mettono al centro la riparazione ci sono diversi Paesi. Ciascuno ha pensato a strategie, modalità e incentivi differenti. In Francia il “bonus riparazione” è stato introdotto nel 2022 e come viene spiegato sul sito Right to Repair varia “a seconda del tipo di dispositivo, tra 7 e 50 euro: ad esempio 10 euro per la riparazione di una macchina per il caffè e 50 euro per la riparazione di un computer”.
In Austria chi vuole riparare dispositivi elettrici ed elettronici può accedere a un finanziamento massimo di 200 euro o equivalente al 50% dell'importo della fattura.
Altro caso è la Svezia che ha ridotto l'IVA sulle riparazioni di biciclette, abbigliamento e scarpe, rendendo le riparazioni più convenienti per i consumatori.
I programmi di finanziamento per le riparazioni stanno guadagnando popolarità in tutta Europa e ricevono feedback positivi dalla popolazione.