Gli oli esausti rappresentano una categoria di rifiuti speciali che richiede un trattamento e uno smaltimento specifico per evitare gravi conseguenze per l'ambiente. Si stima che sia tra le 1.000 e le 1.500 tonnellate la quantità di oli esausti che i torinesi producano ogni anno e che oggi viene recuperata solo in piccola parte, finendo per lo più negli scarichi fognari e nelle falde acquifere causando danni all’ambiente e ai sistemi di scarico delle abitazioni.
Lo scorso anno la città di Torino ha deciso di promuovere un accordo mirato alla raccolta degli oli vegetali di provenienza domestica per favorirne il recupero e il corretto smaltimento. L’accordo è stato stretto d'intesa con il Conoe, il “Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti” e Amiat Gruppo Iren, responsabile della gestione ed erogazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Torino.
Il progetto, strutturato in tre anni d’intervento continuativo, prevede l’estensione progressiva della raccolta, con l’aumento graduale delle aree cittadine coinvolte, per arrivare a coprire tutto il territorio comunale. La posizione degli appositi cassonetti adibiti alla raccolta degli oli esausti è studiata per intercettare il maggior numero di utenze possibili, motivo per cui sono collocati in prossimità dei luoghi di aggregazione, come scuole pubbliche, parrocchie e supermercati.