Con il cambio stagione alle porte si fa sempre più impellente l’esigenza di disfarsi del vecchio e valutare nuovi acquisti in fatto di abbigliamento: che si tratti dell’ultimo trench di tendenza o di un intramontabile cappotto, le aziende di fast fashion soddisfano le esigenze più disparate proponendo capi a prezzi concorrenziali. Moda e impulso allo shopping diventano alla portata di tutti e centinaia di acquirenti durante le giornate di sconti speciali sono disposti a fare lunghe ore di fila pur di assicurarsi un nuovo prodotto, spesso acquistando articoli non necessari e che finiscono in fretta in discarica.
Come riportano i dati McKinsey, ogni consumatore in media acquista il 60% in più di prodotti per l’abbigliamento rispetto a vent’anni fa: il fast fashion, all’apparenza così conveniente dal punto di vista economico, in realtà inquina molto e in diversi modi. Il ritmo del consumismo sta andando troppo veloce e anche l’industria della moda è diventata fonte di inquinamento. Oggi è responsabile del 10% dell'inquinamento globale ed è il secondo principale inquinatore al mondo dopo il settore del trasporto aereo.