Il ciclo integrato dell'acqua

Dalla fonte al rubinetto, alla natura

L’acqua deve essere usata con criterio: non sgorga per magia! È il risultato di un percorso complesso, fatto di tubazioni e di impianti, di continui controlli di qualità, di competenze e lavoro costante, necessari per consegnarla pura e sicura alle nostre case e ripulirla dopo il nostro uso.

 

Da dove arriva l’acqua? E come? Le fonti di captazione possono essere falde, sorgenti, fiumi, laghi naturali o artificiali.  Può essere purificata con trattamenti, a volte semplici, a volte più complessi a seconda dell’origine e della qualità. È poi convogliata in condotte sotterranee e può essere conservata in serbatoi, spesso sospesi per garantire una pressione adeguata. Quindi, giunge alle case e alle aziende, attraverso una fitta rete di distribuzione.

 

Quando esce dallo scarico, l’acqua sporca, detta anche acqua reflua, entra nella fognatura, una rete di tubi e cunicoli che la conduce al depuratore, un impianto che elimina gli inquinanti. Di nuovo pulita, può essere in alcuni casi riutilizzata oppure può ritornare nel mare e nei fiumi e ricominciare il giro.

 

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Clicca su ogni pulsante per scoprire più informazioni riguardo le tappe del ciclo integrato dell'acqua.

 

Captazione

Trattamento e potabilizzazione

Accumulo a terra

Rilancio e adduzione

Accumulo torre

Distribuzione

Rete fognaria e depurazione

Captazione

La prima tappa di questo percorso è la captazione: l’acqua viene prelevata dalle fonti  presenti sul territorio di competenza gestito da Iren, che possono essere superficiali (fiumi, torrenti e laghi ) o sotterranee..

 

Iren riesce a garantire la continuità del servizio, anche in periodi di siccità, grazie alla presenza sul territorio di fonti di approvvigionamento di tipo diverso, che consente di gestire al meglio le risorse disponibili.

 

I pozzi sfruttano i depositi d’acqua presenti nel sottosuolo: le falde acquifere.

 

La sorgente è  una fonte in cui l'acqua sotterranea affiora spontaneamente dalla superficie del terreno. Le sue caratteristiche chimiche e fisiche rispecchiano la composizione dei terreni attraversati, cambiando lungo il percorso della falda e variando nel tempo in uno stesso punto.

 

 

L’acqua sotterranea solitamente richiede meno trattamenti di quella superficiale, perché è filtrata dal suolo ed è al riparo da fonti di contaminazione derivanti dall’attività umana.

Le fonti di acqua superficiali comprendo gli invasi (laghi artificiali sbarrati da dighe) e i corsi d’acqua. Le acque superficiali sono più vulnerabili e necessitano di trattamenti più complessi.

Trattamento e potabilizzazione

Non tutte le acque dolci presenti in natura possono essere usate direttamente per l’alimentazione: in alcuni casi devono essere trattate  per renderle conformi ai parametri normativi.

 

La potabilizzazione è l’insieme dei processi volti a rendere l’acqua idonea al consumo umano e può richiedere trattamenti più o meno complessi a seconda della fonte di approvvigionamento. Le acque superficiali necessitano di trattamenti più complessi rispetto alle acque sotterranee, per le quali è in molti casi sufficiente la semplice disinfezione.

 

Tutte le acque captate subiscono un trattamento di disinfezione per garantire la purezza microbiologica lungo il percorso della rete di distribuzione. 

 

Esistono diversi tipi di disinfezione: possono essere utilizzati ossidanti come l'ipoclorito di sodio o biossido di cloro  o trattamenti con raggi ultravioletti che distruggono le specie microbiche. 

 

La disinfezione avviene nell’impianto di trattamento e in punti di clorazione in rete che consentono di mantenere la qualità dell’acqua fino al punto di consegna.

La filtrazione a sabbia consente la rimozione dei solidi sospesi che sono trattenuti da strati di sabbia di diverse granulometrie..

 

La filtrazione a carboni attivi avviene per un processo di adsorbimento. I pori dei carboni attivi sono in grado di adsorbire (fissare sulla loro superficie) molti tipi di contaminanti.

Viene aggiunta all'acqua da trattare una sostanza coagulanto (ad esempio, il policloruro di alluminio) che consente l’aggregazione di piccole particelle che sedimentano, precipitano sul fondo delle vasche e possono essere eliminate.

Accumulo a terra

Lungo il tracciato ci possono essere delle opere di accumulo a terra che consentono lo stoccaggio dell'acqua: si tratta di grandi serbatoi (vasche) interrati o semi-interrati  con una capacità fino a 8.000 m³ che consentono di immagazzinare un volume d’acqua sufficiente a compensare le oscillazioni dei consumi nella giornata.

 

Rilancio e adduzione

Dopo il trattamento, l’acqua potabile viene condotta ai cittadini attraverso una rete di tubazioni interconnesse. La rete comprende opere di adduzione, condotte interrate di grande diametro nelle quali l’acqua scorre (per gravità o pompata meccanicamente) fino alla rete di distribuzione. Lungo il tracciato ci possono essere delle opere di accumulo (serbatoi interrati, semi-interrati o pensili) che consentono di immagazzinare un volume d’acqua sufficiente a compensare le oscillazioni dei consumi nella giornata.

Accumulo torre

Nelle zone pianeggianti, è normalmente presente un serbatoio pensile, detto torre piezometrica con volume complessivo fino a 2000 m³ e un'altezza dai 30 ai 55 metri, che garantisce una riserva d’acqua in pressione.

 

L’altezza del serbatoio rispetto al livello del suolo consente di fornire acqua anche ai piani alti delle abitazioni senza dover far ricorso a pompe presso i singoli edifici. La pressione con cui viene fornita l’acqua dalla torre piezometrica dipende dalla sua altezza (10 metri = 1 bar).

 

Distribuzione

Dalle condotte di adduzione, la rete si dirama in un fitto reticolo di tubazioni di diametro più piccolo (rete di distribuzione) collegate a case e fabbriche, che conducono l’acqua fino al punto di consegna (contatore).

 

Per garantire l'efficienza e la continuità del servizio, la rete è costantemente controllata e periodicamente mantenuta. Le tubazioni sono riparate in caso di rottura e sostituite quando troppo vecchie, corrose o incrostate, anche attraverso tecnologie senza scavo per ridurre al minimo i disagi. 

 

La rete è monitorata attraverso sistemi di telecontrollo dotati di tecnologie all'avanguardia che consentono di individuare, in tempo reale, le eventuali perdite, anche monitorando la pressione con metodologie di distrettualizzazione delle reti.

 

Le squadre d'intervento operano 24 ore su 24 per isolare i guasti e predisporre le opportune riparazioni.

 

Prima di arrivare alle nostre case l’acqua passa attraverso un contatore che ne calcola il volume utilizzato.

 

 

Rete fognaria e depurazione

Quando esce dai nostri scarichi, l’acqua entra nel mondo nascosto delle fognature, un percorso di tubi e cunicoli che la conducono al depuratore.

 

 

Le acque reflue vengono convogliate nel sistema fognario che può comprendere tubazioni e rivi nascosti mediante copertura (rivi tombinati).

 

Le fognature possono essere caratterizzate da un sistema unitario (o misto) che raccoglie sia le acque reflue urbane che le acque meteoriche e un sistema separato comprendente:

 

  • fognature nere adibite alla raccolta delle acque reflue urbane e delle acque di prima pioggia;
  • fognature bianche (o pluviali) adibite alla raccolta delle acque meteoriche.

 

Le fognature nere e miste devono essere poi collettate per raggiungere i depuratori.

 

 

Il processo di depurazione rappresenta la fase conclusiva del ciclo integrato dell'acqua e garantisce l'eliminazione delle sostanze inquinanti per restituire all'ambiente naturale, o riutilizzare, l'acqua usata nelle nostre case o nei processi produttivi.

 

Questo avviene all'interno del depuratore, un insieme di vasche e di macchinari, con processi progettati in funzione del livello di inquinamento delle acque reflue da trattare, dell’eventuale riuso dell’acqua depurata per fini irrigui o industriali e dei fanghi, formati dal materiale che viene rimosso, del luogo in cui sono costruiti e in cui può avvenire lo scarico  (corsi d’acqua come canali, fiumi e mare).

 

La depurazione consiste in diverse tipologie di processi e può comprendere:

  • trattamenti primari fisici:  grigliatura, dissabbiatura, disoleatura, sedimentazione primaria;
  • trattamenti secondari biologici: che avvengono grazie a microorganismi che si nutrono di inquinanti e li trasformano in sostanze non nocive per l’ambiente. Batteri, protozoi, funghi, alghe depurano il liquame e formano fiocchi di fango che sono rimossi;
  • trattamenti terziari per il riuso dell’acqua che può essere , filtrata con filtri a sabbia,  disinfettata con raggi UV o ultrafiltrata con membrane, in modo da essere riutilizzata o restituita a corpo idrico ricettore con caratteristiche conformi alle normative vigenti.

 

Anche i fanghi, trattati in una filiera a parte, possono essere valorizzati per la produzione di biogas e, se conformi ai parametri normativi,  possono essere riutilizzati in agricoltura come ammendante.

3 milioni

persone

265

comuni serviti

1.337

impianti di depurazione

23.360 km

rete di acquedotto

Acqua, una risorsa fondamentale

L’acqua è un bene prezioso per la vita di ogni ecosistema e in quanto tale deve essere tutelato, garantendo lo sviluppo di modelli virtuosi. Il Gruppo Iren si impegna ogni giorno per garantire una gestione integrata della risorsa idrica, limitare le perdite idriche e costruire una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile per il futuro di ogni territorio.

Per un futuro sostenibile

Il piano d’investimenti al 2030 prevede oltre 2,4 miliardi destinati al potenziamento e all’incremento della resilienza della rete acquedottistica e lo sviluppo della filiera di depurazione. L’obiettivo di Iren è quello di passare dal 33% al 20% di perdite nette medie di rete al 2030 sull’intero territorio gestito attraverso il passaggio dal 56% al 90% di copertura della rete: una priorità per consolidare la gestione integrata della risorsa idrica.

Consigli per il risparmio

Chiudere il rubinetto mentre ci si spazzola i denti, fare la lavatrice a pieno carico e curare la manutenzione alla rete idrica domestica sono solo alcuni esempi di come ottimizzare il consumo di acqua in casa.

Curiosità sull’acqua

Acquisisci una consapevolezza in più sulla qualità dell’acqua di rubinetto o sull'impianto idrico della tua abitazione. Leggi le risposte alle tante curiosità sull'acqua, raccolte in base alle richieste più frequenti.

Vuoi visitare un impianto del Gruppo Iren?

Attraverso Eduiren, il settore educational del Gruppo, Iren offre alle scuole la possibilità di conoscere e scoprire da vicino il ciclo integrato dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia. L’attività è rivolta a tutte le scuole e può essere condotta in classe, attraverso un laboratorio didattico, o sull’impianto con una visita guidata da un operatore esperto. Per alcuni impianti sono disponibili anche dei video che ne consentono una visita virtuale.