EBITDA in forte crescita, pari a 1,2 miliardi di euro (+14%) e investimenti a quasi 1 miliardo di euro di cui l’80% sostenibili. Proposta di dividendo pari a 11,88 c€/azione con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente e pay-out 60%
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Iren, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati al 31 dicembre 2023
EBITDA in forte crescita, pari a 1,2 miliardi di euro (+14%) e investimenti a quasi 1 miliardo di euro di cui l’80% sostenibili. Proposta di dividendo pari a 11,88 c€/azione con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente e pay-out 60%
Principali indicatori
Il Consiglio di Amministrazione di IREN S.p.A. ha approvato in data odierna i risultati consolidati al 31 dicembre 2023.
Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo, ha dichiarato: “Approviamo oggi importanti risultati con l’EBITDA in crescita del 14% e un aumento dell’utile netto del 13%: ciò evidenzia ancora una volta la validità del modello di business di Iren e la capacità di adattarsi rapidamente alle mutazioni dello scenario macroeconomico, climatico ed energetico, fornendo ai clienti e cittadini servizi di sempre maggior qualità. Tale attitudine rafforza il ruolo di Iren quale partner affidabile nella transizione energetica e nella creazione di valore per il territorio e per le comunità nonché per i propri azionisti: i risultati appena approvati ci consentono di proporre un dividendo in forte crescita dell’8% e pari a 11,88 c€/azione, con un pay-out del 60%. Nonostante gli importanti investimenti che ci hanno permesso di raggiungere il target di capacità rinnovabile pari a 800MW e l’avvio di nuovi impianti per l’economia circolare, siamo riusciti, grazie ai flussi di cassa generati e all’ottima gestione del capitale circolante netto, a contenere l’incremento dell’indebitamento mantenendo il rapporto IFN/EBITDA pari a 3,3x. Infine, comunichiamo con orgoglio di aver effettuato oltre 1.100 assunzioni nel corso dell’anno appena concluso.”
"Chiudiamo il 2023 con diversi indicatori ESG in anticipo rispetto ai target fissati nel Piano Industriale – ha dichiarato il Vicepresidente di Iren Moris Ferretti – Mi riferisco ad esempio al superamento del 71% di raccolta differenziata nei territori storici, all’incremento del 15% dell’energia rinnovabile venduta ai clienti finali e alla riduzione delle perdite idriche pari a circa 30%. È stato un anno importante anche grazie al rafforzamento delle attività in Toscana, che proseguirà anche nel 2024 con il consolidamento delle attività di Sienambiente. Questi risultati sono il frutto del lavoro di oltre 11.000 persone, in aumento di 420 unità rispetto al 2022, che quotidianamente si dedicano allo sviluppo dei territori, supportandoli concretamente e dimostrando quanto Iren possa essere il partner di riferimento delle amministrazioni per i grandi progetti.”
Paolo Signorini, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, ha dichiarato: “Nell’anno appena concluso Iren ha centrato tutti i principali target del Piano industriale e del Budget per il 2023 riferiti a investimenti, Ebitda, rapporto IFN/Ebitda e utile netto. Il Gruppo si conferma come uno dei principali player in termini di investimenti conseguendo nell’esercizio un incremento di 635 mln € del Capitale Investito Netto (10% rispetto al CIN 2022), fondamentale per garantire un adeguato e stabile Return On Investment.”
GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2023
I Ricavi consolidati al 31 dicembre 2023 si attestano a 6.490,4 milioni di euro in diminuzione del -17,5% rispetto ai 7.863 milioni di euro dell’esercizio 2022. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per oltre 1.229 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa 286 milioni di euro alla riduzione dei volumi per l’effetto climatico, con un inverno molto mite, e per la riduzione della domanda energetica. Contribuiscono invece positivamente alla variazione del fatturato le attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni degli edifici, favorite dalle agevolazioni fiscali (+115 milioni circa). Infine, le variazioni di perimetro incidono sui ricavi per circa 140 milioni di euro e sono riferibili al consolidamento di Valle Dora Energia (da giugno 2022), SEI Toscana (da luglio 2022) e AcquaEnna (da giugno 2023).
Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a 1.196,9 milioni di euro, in aumento del +13,5% rispetto ai 1.054,7 milioni di euro dell’esercizio 2022. Influiscono positivamente sul margine di periodo la variazione del perimetro di consolidamento per circa 25 milioni di euro (prevalentemente riferibili alla società SEI Toscana), la crescita organica correlata agli incrementi dei ricavi tariffari nei servizi di distribuzione e l’entrata in esercizio dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti (Forsu) di Reggio Emilia. L’attività di commercializzazione sia dell’energia elettrica che del gas ha beneficiato del pieno recupero della marginalità (+189 milioni di euro), che nel corso dell’esercizio 2022 era stata particolarmente penalizzata dalle dinamiche dello scenario energetico. Un sostanziale miglioramento si è conseguito anche in riferimento allo scenario della generazione (+61 milioni di euro circa) in cui l’andamento dei prezzi di vendita dell’energia idroelettrica e il margine della cogenerazione elettrica hanno consentito di assorbire la forte contrazione delle opportunità sul mercato del dispacciamento MSD, peraltro in forte riduzione anche a livello nazionale. Di contro, l’esercizio 2023 è stato caratterizzato da un andamento contrastato dei volumi energetici dove ad un importante aumento dei volumi di generazione elettrica da fonte termoelettrica ed idroelettrica, quest’ultima conseguente ad una buona idraulicità del periodo, si contrappone una sostenuta riduzione dei volumi venduti di calore come conseguenza dell’andamento climatico mite e una riduzione dei consumi unitari conseguenti ai provvedimenti “caro bollette”. Incidono negativamente sul margine del periodo anche i maggiori costi per effetti inflattivi che saranno recuperati, nei settori regolati, nei prossimi periodi tariffari e la minor disponibilità di alcuni impianti di trattamento rifiuti per attività manutentive.
Complessivamente il margine in riferimento alle singole business unit è così suddiviso: in forte miglioramento la business unit Mercato (con un incremento superiore al 100%), Energia +4,2%, Ambiente -7,1%, Reti -9,3%.
Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 464,6 milioni di euro, sostanzialmente allineato (+0,2%) rispetto ai 463,7 milioni di euro dell’esercizio 2022. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per circa 78 milioni di euro relativi all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del perimetro di consolidamento, maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti per circa 8 milioni di euro, minor rilascio fondi per circa 16 milioni di euro e maggiori accantonamenti a fondo rischi per circa 54 milioni di euro di cui 37 milioni di euro correlati ai meccanismi di compensazione previsti dal DL Sostegni Ter. Senza tali accantonamenti, non ricorrenti, l’EBIT ammonterebbe a circa 506 milioni di euro, in sostanziale miglioramento rispetto ai proformati 468 milioni di euro del 2022 (+8,1%).
L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 254,8 milioni di euro, in aumento (+12,8%) rispetto al risultato al 31/12/2022. Il dato 2023 è influenzato da un incremento di circa 31 milioni di euro di oneri finanziari, dovuti ai maggiori interessi passivi da indebitamento e agli oneri di cessione dei crediti fiscali da Superbonus, parzialmente compensato da maggiori proventi finanziari per 14 milioni di euro. Le imposte sul reddito pari a 97 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2022, beneficiano dell’effetto positivo della non imponibilità dei crediti di imposta, a contrasto dei costi dell'energia delle imprese energivore. Inoltre, il dato 2023 si confronta con il risultato 2022 che includeva maggiori oneri finanziari su derivati per 21 milioni, a seguito della modifica regolatoria inattesa dell’indice ARERA per gas e calore (da Pfor a PSV) e l’intero impatto negativo del Contributo di solidarietà stimato pari a 27 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro relativi alla Legge di Bilancio 2023.
L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 3.931,8 milioni al 31 dicembre 2023, in incremento (+17,5%) rispetto al dato del 31 dicembre 2022. Al riguardo, gli investimenti realizzati nel periodo hanno contribuito alla crescita del debito netto che è rimasto contenuto grazie ad azioni di ottimizzazione del capitale circolante, tra cui migliori condizioni di pagamento della fornitura di gas, e la cessione dei crediti relativi ai lavori di efficientamento energetico (Superbonus 110%). L’incremento del debito è proporzionale alla crescita dei risultati operativi del Gruppo, confermando il rapporto IFN/EBITDA pari a circa 3.3x, in linea con gli obiettivi di sostenibilità finanziaria definiti a Piano.
Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 933,5 milioni di euro, in calo (-22,7%) rispetto al 2022, di cui 867 milioni di euro di investimenti tecnici e 67 milioni di euro di investimenti relativi ad operazioni M&A. Il dato dello scorso anno era superiore principalmente per la componente di investimenti inorganici che aveva visto, tra l’altro, l’acquisizione dei parchi fotovoltaici di Puglia Holding.
(Continua nel documento allegato)