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C come circolare: perché questo tipo di economia crea nuovo valore

18 dicembre 2022

Le risorse del pianeta sono in progressiva diminuzione, come testimonia l’anticipo con cui ogni anno cade l'Overshoot Day, ovvero il giorno che sul calendario globale indica il momento in cui l’umanità ha esaurito le risorse naturali della Terra.

 

L’accumulo progressivo di beni di consumo dismessi, insieme a rifiuti di vario genere scarsamente valorizzati, segue il tradizionale percorso “prendi-produci-smaltisci” proprio dell’economia lineare: in questo modello, diventato ormai obsoleto rispetto alle necessità attuali, le materie prime vengono estratte o raccolte e poi trasformate in prodotti che vengono utilizzati fino ad essere gettati.

 

Alla base dell’economia lineare, infatti, vi è la produzione di un bene che produrrà alla fine della sua vita utile un rifiuto o uno scarto che non verrà riutilizzato in alcun modo nel processo produttivo. Il modello circolare inverte la rotta e dimostra che un altro modo di creare valore esiste: si tratta di un’economia rigenerativa, in costante movimento e sostenibile per l’ambiente e chi lo abita. Ecco cosa prevede e quali sono i suoi principi.

Cos’è e come funziona l’economia circolare

L’economia circolare, così come affermano le istituzioni europee cha la supportano, è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

Secondo il modello della circular economy il rifiuto diviene una risorsa che viene reimmessa nel ciclo produttivo. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre gli scarti al minimoUna volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, infatti, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti nel ciclo economico: così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore

 

Si tratta dunque di un’economia collaborativa che mette in discussione il paradigma crescita-consumo a favore, invece, della massimizzazione del valore dei beni: una volta raggiunta la fine del loro primo ciclo di vita, unitamente a processi di scambio e condivisione di oggetti, i prodotti vengono valorizzati attraverso processi tecnologici dedicati e reimmessi nel ciclo produttivo.

La Ellen MacArthur Foundation, una delle prime realtà ad essere nate nel settore dell’economia circolare, ha definito il modello circolare “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”. I tre punti cardine che la sostengono sono: ridurre i consumi di materie prime, progettare prodotti con un ciclo di vita più lungo e infine riciclare.

 

Ogni anno l’economia mondiale consuma più di 100 miliardi di tonnellate di materie prime ma ne riutilizza solamente il 9%: ecco perché è necessaria una sempre maggiore affermazione dell’economia circolare. Oltre a essere la dimensione economica che sta già trasformando il presente, inciderà significativamente sul domani sostenibile: l’obiettivo sancito dal Green Deal europeo, infatti, è quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Così, valorizzare le risorse al massimo, sarà sempre più importante per vincere l’ambiziosa sfida.  

L’approccio multicircolare del Gruppo Iren

Il Gruppo Iren, in quanto multiutily, opera su più servizi come la gestione dei servizi idrici, il ciclo dei rifiuti, la fornitura dell’elettricità o del gas. Questi settori, che ben si prestano all’applicazione dei principi dell’economia circolare, possono essere integrati e gestiti con un approccio traversale improntato su circolarità e sostenibilità: per questo Iren indirizza le sue attività secondo il modello di multicircle economy che fa convergere tutte filiere in cui il Gruppo opera nell’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti.

Uno studio realizzato dalla European House Ambrosetti conferma l’efficacia dell’approccio, dichiarando che il valore della multicircle economy per lo sviluppo sostenibile del Paese suggerisce che tutte realtà capaci di realizzare percorsi di crescita dimensionale sono riuscite ad alimentare la dinamica economica del Paese e contribuire al benessere socio-economico dei territori in modo più rilevante rispetto alle imprese di dimensioni minori.

 

Da questa visione sono nati diversi progetti di economia multicircolare, pulita e sostenibile: con l’acquisizione dell’impianto di riciclo plastica I.Blu, Iren è in grado di aumentare del 60% i rifiuti trattati chiudendo, con produzione di materie prime e seconde, l’intero ciclo della gestione e diventando leader nazionale nella selezione plastiche COREPLA e nel recupero delle plastiche di scarto.

 

Non solo plastiche: con i biodigestori in esercizio (Cairo Montenotte e Santhià, attualmente oggetto di ampliamento) e uno in costruzione (Gavassa) il Gruppo Iren trasforma il biogas derivato dal fango di depurazione per convertirlo in biometano, grazie ad un intervento di upgrading industriale che consente di produrre un gas adatto all’immissione in rete, molto simile al gas naturale. 

 

Un approccio di valorizzazione efficace utilizzato anche per la risorsa idrica: il depuratore di Mancasale, operativo dal 2016, ripulisce le acque reflue civili e industriali di Reggio Emilia recuperando 4-5 milioni di metri cubi l’anno di acque che hanno caratteristiche idonee per le coltivazioni agricole di qualità, tipiche del territorio emiliano. I progetti già operativi non arrestano quelli in divenire: a Vercelli sarà presto in funzione un nuovo impianto Iren che produrrà pallet da scarti del legno e consentirà il totale recupero del legno che potrà “tornare all’origine” ed essere riutilizzato. Si tratta del primo caso in Italia (e tra i primi in Europa) che utilizzerà questo tipo di tecnologia, evitando così il taglio di 115 mila alberi all’anno. In Valdarno, invece, grazie alla volontà di Iren e al ruolo attivo del Comune di Terranuova Bracciolini, è nato il primo distretto di economia circolare: un investimento da sedici milioni di euro in tre anni per realizzare impianti e tecnologie dedicate alla produzione di energia pulita, al riciclo dei rifiuti e al recupero di metalli preziosi da materiale di scarto Raee. Raccolta, recupero, valorizzazione: così Iren crea nuovo valore.

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