Anja Pejovi, invece, con il suo progetto “Microclimate mitigation analysis and design tools: Case study of controviali in Turin” ha analizzato le condizioni del microclima urbano di Torino, in relazione alla mobilità, proponendo strategia per il suo miglioramento.
Focus sulla mobilità anche il lavoro di Camilla Forgione, dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia: con il progetto “Studio computazionale delle proprietà elettroniche di strutture cristalline per il catodo LixNiO2”, Forgione propone la progettazione di nuove batterie ricaricabili agli ioni di litio che presentino una maggiore capacità e tempi di carica-scarica più rapidi.
Innovativa e puntuale anche la proposta di Francesco Barracco che, per la sua laurea magistrale al Politecnico di Torino, ha presentato la tesi “Analisi di sostenibilità energetica e ambientale nella produzione innovativa di vetro da ceneri leggere”. Il suo fine ultimo? Dimostrare che la produzione di vetro ceramico a partire da ceneri leggere rappresenta un innovativo processo di smaltimento di rifiuti pericolosi, secondo i principi dell’economia circolare.
Dall’università di Bologna arriva Ariella Inglese che, per la sua laurea triennale, ha messo in luce il legame tra stabilità finanziaria e rischi climatici: come spiega nel progetto “Climate and Finance: a multifaceted relationship. E3CI: a potentially useful instrument to address climate physical risks and the related financial impacts”, l'economia mondiale potrebbe contrarsi 10% mancando gli obiettivi 2050 del Paris Agreement. In continuità con il mondo finanziario si muove la tesi triennale di Isabella Fausti, dall’Università Bocconi di Milano: il suo lavoro, dal titolo “Which ESG initiatives affect financial performance? Assessing the impact of ESG dimensions and decarbonization targets on enterprises”, punta a fornire spunti strategici alle aziende riguardo le iniziative ESG da implementare.
Di tagli economico - finanziario anche il progetto di Marta Barbesino dell’Università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza: il progetto “Integrated Reporting & Ownership Structure: does the presence of sustainable investors impact the quality of integrated reporting?” mira a verificare se la qualità del report integrato di un’azienda è influenzata dalla presenza di investitori sostenibili.
Dall’Università di Parma a Genova: sul palco di ESG Challenge arrivano i progetti di Francesco Pilato per la laurea triennale e Laura Faccani per il dottorato di ricerca. Pilato parte dall’interrogativo che titola il suo lavoro - “La produzione di carne coltivata su vasta scala e il suo impatto ambientale: una promessa per il futuro? – giungendo alla conclusione che un’integrazione tra la produzione di carne convenzionale e quella coltivata possa limitare l’impatto ambientale delle produzioni zootecniche e consentire il perseguimento degli obiettivi prefissati da Agenda 2030. Faccani, invece, con il progetto “Nano-photocatalysts:design up-scale and characterization models”, analizza cinque nanomateriali che sono stati valutati come opzioni alternative per ottenere processi di ossidazione avanzati sicuri nel trattamento delle acque reflue. Innovazione a servizio dello sviluppo, esattamente come sostiene Elisabetta d'Harmant Francois del Campus Biomedico di Roma: il progetto “Analisi di un impianto di solar cooling ad assorbimento per la refrigerazione in paesi in via di sviluppo”, prende in esame la possibilità di realizzare un impianto di Solar Cooling (sistemi di refrigerazione e raffrescamento alimentati dall’energia solare) a Kipili, un villaggio sul lago Tanganica in Tanzania. L’obiettivo, spiega la vincitrice, sarebbe arginare gli allarmanti dati FAO per cui, nell’Africa subsahariana, le perdite di risorse alimentari raggiungono il 37% del totale.
I lavori premiati, come dimostrano i temi trattati, integrano lo sviluppo sostenibile in proposte concrete e innovative: un obiettivo perseguito dalle nuove generazioni e supportato concretamente dal Gruppo.