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REPowerEu: la Commissione europea accelera entro il 2030 gli obiettivi sulla transizione ecologica

25 giugno 2022

 

 

Negli ultimi mesi, l’Europa ha dovuto affrontare sfide molto complesse: l’aumento dei prezzi dell’energia da un lato e la necessità di diversificare l’approvvigionamento energetico dall’altro. Un quadro che si è imposto all’indomani dell'invasione russa dell'Ucraina, con la conseguente necessità di ridisegnare gli equilibri internazionali e aumentare l'indipendenza energetica del continente.

 

In risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico mondiale, la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU: imprimere una decisa accelerata nella diffusione delle energie rinnovabili per acquisire una maggiore autonomia energetica, è la mission delle misure proposte. Per velocizzare i tempi della transizione verde e agevolare gli investimenti nell'energia rinnovabile, il piano europeo anticipa al 2027 gli obiettivi già fissati al 2030: ecco di cosa si tratta. 

REPowerEu: cosa prevede il piano europeo 

Dire addio alle fonti fossili - gas e carbone - provenienti dalla Russia nell’arco massimo di 5 anni, agevolare e accelerare il passaggio alle energie rinnovabili arrivando al 45% entro il 2030 e risparmiare dal punto di vista energetico: sono questi i pilastri di REPowerEu, il piano stilato dall’Unione Europea che mette in campo 300 miliardi di euro per la transizione ecologica.

 

Siglato il 18 maggio 2022, REPowerEu vuole per l’Europa energia sicura e sostenibile, a prezzi accessibili.

Siglato il 18 maggio 2022, REPowerEu punta ad agevolare la produzione di energia sicura e sostenibile, a prezzi accessibili: come ha spiegato Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione europea, gli obiettivi sono seri, urgenti e chiari. In particolare, sono tre le linee di azione su cui si articolano:

 

  • trovare nuovi fornitori per le fonti di energia, in modo da rendere l’Europa indipendente dalla Russia, lavorando al contempo per costruire le infrastrutture necessarie per far arrivare in sicurezza il gas in Europa;

  • spingere verso le rinnovabili, facendo crescere in modo notevole l’uso delle fonti alternative fino a portare la quota al 45% in più rispetto ad oggi entro il 2030;

  • concretizzare le strategie sul risparmio energetico europeo, tramite una serie di misure a breve e a lungo termine.

 

Fotovoltaico al centro del programma europeo

 

Per concretizzare l’attuazione del programma REPowerEu e facilitare il lavoro dei Paesi membri è stata varata la EU Energy Platform, una piattaforma che permetterà di uniformare la ricerca di gas e la negoziazione comune, oltre che di coordinare l’uso delle infrastrutture, lo stoccaggio e il trasporto del gas. Un meccanismo condiviso per facilitare gli acquisti comunitari evitando la concorrenza interna.

 

Ma l’Ue non si ferma a questo e vuole incrementare l’uso dell’energia solare tramite la strategia EU Solar Strategy, che punta all’uso dei tetti fotovoltaici: da soli, permetterebbero di soddisfare almeno il 25% della domanda di energia di tutta l’Unione.

Per arrivare a questo traguardo, è stato introdotto l’obbligo di installare i pannelli solari su tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area superiore ai 250 metri quadrati entro il 2026. Dall’anno successivo l’obbligo scatterà anche per gli edifici già esistenti. Tutti i nuovi edifici residenziali, invece, dovranno avere i tetti solari a partire dal 2029.

 

Lo scopo dichiarato da raggiungere entro il 2025 è quello dei 25 TWh di energia, per arrivare a raddoppiare la capacità fotovoltaica di tutta l’Unione europea.

 

REPowerEu: le raccomandazioni per i singoli 

 

Per raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia entro il 2027 l’Unione Europea ha messo in campo 300 miliardi di euro che aiuteranno singoli stati membri nel processo di transizione ecologica: ogni Paese potrà accedere ai fondi presentando dei progetti dedicati, che puntano al risparmio energetico e all’energy saving.

Tra le linee d’azione del piano PERowerEU sono contenute anche delle raccomandazioni rivolte a tutti i cittadini dell’Unione poiché ogni persona, nel suo piccolo, è in grado di dare un importante contributo: dall’utilizzo ponderato degli impianti di riscaldamento e raffreddamento, alla scelta di una mobilità più sostenibile. Piccole azioni che si uniscono al traguardo a lungo termine che punta ad aumentare l’efficienza energetica arrivando al 13%. Un obiettivo ambizioso che nella road map europea dovrà essere raggiunto tramite l’efficientamento energetico degli edifici, l’ecodesign, l’etichettatura energetica ma anche con nuove abitudini quotidiane dei cittadini e del mondo del lavoro.

 

Per accelerare la transizione la Commissione Europea è pronta a snellire la burocrazia e a velocizzare i tempi per il rilascio delle autorizzazioni che danno il via libera all’installazione di nuove strutture per l’efficientamento energetico. 

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