La tassonomia è stata in gran parte realizzata dalla Piattaforma per la finanza sostenibile, un gruppo di 57 ong, scienziati ed esperti di finanza, con il compito di dare una base scientifica al sistema di classificazione europeo. Il regolamento che pone le basi della Tassonomia verde stabilisce le condizioni generali che definiscono un'attività economica eco-sostenibile attribuendole il bollino verde. Sono tre i pilastri da cui si parte:
- dare un “contributo sostanziale” ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali che puntano alla tutela del clima: dalla mitigazione del cambiamento climatico alla transizione verso un'economia circolare, dall’adattamento ai cambiamenti climatici a un uso sostenibile e alla protezione dell'acqua e delle risorse marine, dalla prevenzione e dal controllo dell'inquinamento alla tutela e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
- “non arrecare un danno significativo” agli obiettivi ambientali elencati;
- svolgere le attività necessarie nel rispetto delle garanzie sociali minime stabilite dall’OCSE e dalle Nazioni Unite.
Per non creare equivoci, la Commissione Europea ha anche stabilito cosa non è la Tassonomia verde:
- un elenco obbligatorio in cui impiegare fondi dedicato agli investitori delle attività economiche;
- una lista di requisiti indispensabili per gli investimenti pubblici;
- un elenco di requisiti ferrei che guarda alle performance ambientali che aziende e prodotti finanziari devono rispettare.
L’inserimento nella tassonomia di una determinata attività economica può garantire stabilità e investimenti a lungo termine, aspetto particolarmente importante soprattutto in settori come quello dell’energia che richiedono ampie infrastrutture. Per questo, la decisione della Commissione europea di includere il nucleare e il gas naturale all’interno della Tassonomia, ha scaturito un acceso dibattito europeo.