Il piano di aiuti alle comunità energetiche da parte del governo prevede incentivi da parte del governo alle CER pari a 5,7 miliardi di euro.
Ci sono due tipi di incentivi: uno di 3,5 miliardi di euro, è in tariffa e sarà finanziato con un prelievo sulle bollette elettriche di tutti gli utenti, per garantire per 20 anni alle comunità una tariffa elettrica vantaggiosa; il secondo stanziamento, di 2,2 miliardi, arriva dal Pnrr ed è un contributo a fondo perduto e servirà a finanziare fino al 40% i progetti per la costruzione degli impianti di CER in Comuni con meno di 5mila abitanti. La potenza finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027. L’obiettivo è di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt.
Come indicato dalla Commissione europea “Il regime sarà parzialmente finanziato tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza, in seguito alla valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia effettuata dalla Commissione e adottata dal Consiglio. La parte del regime finanziata da tale dispositivo resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, mentre la rimanente parte del regime fino al 31 dicembre 2027. Il regime sostiene la costruzione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e l’espansione di quelli esistenti”. Se per l’incentivo in tariffa la potenza massima finanziata sarà di 5 gw, per quella destinata ai piccoli Comuni la potenza complessiva è di almeno 2 gw, e il contributo a fondo perduto del PNRR sarà cumulabile con l’incentivo in tariffa.
Secondo il commissario europeo alla Concorrenza, Didier Reynders, questa misura “rafforzerà l’impegno dei cittadini e la loro partecipazione diretta alla transizione verso l’energia verde aiutando le comunità locali a moltiplicare gli impianti di produzione di energia rinnovabile e contribuirà, in linea con il Green deal europeo, al conseguimento degli obiettivi in materia di decarbonizzazione e produzione di energia elettrica dell’Ue e dell’Italia”.