Secondo il rapporto “Le comunità energetiche contro la crisi”- redatto da Symbola, Tea e Ipsos - le comunità energetiche rappresentano un fenomeno in crescita nel nostro Paese, sia a livello di conoscenza diffusa sul territorio che di investimenti e progetti. Il documento evidenzia che tre imprese su quattro (75%) e una persona su sei (15%) hanno sentito parlare di Comunità energetiche: tuttavia, è solo il 13% dei cittadini e delle cittadine a conoscere bene il concetto di Cer.
Inoltre, prendendo in considerazione l’ultimo rapporto trimestrale Energia e clima in Italia del Gse (Gestore servizi energetici), pubblicato a maggio, alla fine del 2022 risultavano quarantasei configurazioni di autoconsumo collettivo e ventuno comunità energetiche rinnovabili, per una potenza di 1,4 MW. Numeri ancora piccoli rispetto agli obiettivi dichiarati anche dal Governo, ma ci si aspetta una crescita decisa una volta che le autorità europee avranno finito di valutare il decreto presentato dal governo nei mesi scorsi: il testo non prevede solo sostegni economici – con tariffe premianti per impianti con potenza non superiore a 1 MW - ma fornisce alle comunità energetiche una definizione normativa più chiara e completa.
Anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si rivolge allo sviluppo delle Cer, stanziando 2,2 miliardi di euro per finanziare con contributi a fondo perduto la promozione delle comunità energetiche nei comuni con meno di cinquemila abitanti. L’obiettivo è arrivare al giugno 2026 con almeno 2000 MW di capacità rinnovabile installata e una produzione di 2500 GWh.
Come riporta il decreto ministeriale stilato dal MASE (Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica) per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi 5 GW, con un limite temporale fissato a fine 2027.
Anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) si rivolge allo sviluppo delle Cer, stanziando 2,2 miliardi di euro per finanziare con contributi a fondo perduto la promozione delle comunità energetiche nei comuni con meno di cinquemila abitanti. L’obiettivo è arrivare al giugno 2026 con almeno 2000 MW di capacità rinnovabile installata e una produzione di 2500 GWh.
Come riporta il decreto ministeriale stilato dal MASE (Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica) per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi 5 GW, con un limite temporale fissato a fine 2027.