L’obiettivo della decarbonizzazione è stato già preso come impegno dai Paesi del G7 e anche la IEA (International Energy Agency) lo ritiene un traguardo raggiungibile per i paesi economicamente più avanzati entro il 2035.
“Anche in Italia, la transizione energetica verso una base completamente rinnovabile del sistema elettrico è ampiamente possibile con tecnologie già disponibili. Combattere la crisi climatica implica soprattutto un cambio di paradigma energetico: occorre elettrificare progressivamente gli usi dell’energia e produrre idrogeno da rinnovabili ove necessario”, afferma Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia.
Affinché il sistema elettrico decarbonizzato al 2035 sia fattibile al costo più basso possibile, saranno necessarie alcune politiche abilitanti che prevedono:
- interventi per accelerare il processo autorizzativo degli impianti rinnovabili e delle infrastrutture abilitanti;
- applicazione del nuovo dispacciamento elettrico con integrazione di tutte le fonti di flessibilità (incluse demand response – ovvero la disponibilità a ridurre o aumentare i propri consumi energetici in risposta ai picchi di domanda o di offerta del mercato elettrico - tramite aggregatori e fonti rinnovabili non programmabili);
- facilitazione della diffusione dei contratti di lungo termine di commercializzazione dell’energia di nuovi impianti rinnovabili;
- eliminazione investimenti nel sistema elettrico incoerenti con la decarbonizzazione.
Lo studio, dunque, si pone come risposta agli obiettivi intermedi da raggiungere per arrivare alla decarbonizzazione. Come ha affermato Matteo Leonardi, Co-fondatore e direttore delle politiche nazionali di ECCO, si tratta “non solo di numeri ma soprattutto di assicurare politiche coerenti con gli obiettivi”.