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Sviluppo circolare: come migliorare il tasso di restituzione dei RAEE secondo la Commissione europea

23 novembre 2023

I RAEE, ossia quei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche o elettroniche che sono diventate obsolete, difettose o fuori uso, costituiscono una tipologia di rifiuto in crescita nell’Unione europea: si registra una crescita del 2% all’anno.

 

Secondo il rapporto gestione rifiuti elettronici 2022 del Centro di coordinamento RAEE, le analisi del triennio 2019-2021 hanno mostrato un progressivo aumento nella produzione dei volumi di rifiuti elettronici. Nel 2022 i dati assumono un miglioramento che però non è accompagnato da un conseguente aumento nella raccolta di questi materiali, anzi si assiste una diminuzione rispetto al triennio precedente. Quanto emerge da questi dati non è da sottovalutare poiché questo tipo di rifiuti, se non adeguatamente trattati, comportano gravi rischi sia per la salute umana che per l’ambiente.

 

Se opportunatamente raccolti, invece, i RAEE possono diventare risorse per la produzione di materie prime critiche, ovvero metalli e minerali preziosi fondamentali per la costruzione di tecnologie sostenibili e su cui l'Europa non è autonoma, necessitando di ingenti importazioni.

raccolta raee

Migliorare la raccolta RAEE: ecco cosa raccomanda la Commissione europea

Per migliorare il livello della raccolta, del riutilizzo, della riparazione, del ricondizionamento e del recupero dei piccoli dispositivi elettronici, la Commissione europea ha adottato a inizio ottobre una serie di raccomandazioni destinate agli Stati membri.


La tecnologia e i dispositivi a essa connessi permeano vari aspetti della nostra quotidianità: Nei nostri cassetti si trovano più di 700 milioni di vecchi telefoni, quasi due per ogni abitante dell'UE. Spesso i cittadini trovano difficoltà nel decidere cosa farne. Possiamo rendere più chiare e più semplici le modalità di restituzione, riparazione e riciclaggio di tali prodotti. Le raccomandazioni proposte si concentrano su misure e incentivi efficaci per aumentare il tasso di raccolta dei prodotti elettronici di piccole dimensioni in tutta l'UE, dando loro una seconda vita. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per tutti: i cittadini ne possono beneficiare in vari modi, mentre l'economia circolare cresce e noi tutti preserviamo importanti materie prime”, ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca.
 
Tra le raccomandazioni proposte:

 

  • incentivi finanziari quali sconti, buoni, premi, sistemi di restituzione dei depositi o ricompense in denaro: possono essere misure efficaci per migliorare il tasso di restituzione dei rifiuti e dei dispositivi usati;
  • lo svolgimento di azioni di sensibilizzazione e una migliore comodità e visibilità dei punti di raccolta in cui le persone possono restituire i prodotti elettronici di piccole dimensioni;
  • la fornitura di buste o etichette prepagate ai consumatori affinché restituiscano i loro piccoli dispositivi elettronici;
  • gli operatori dei sistemi di ritiro delle apparecchiature elettriche ed elettroniche usate dovrebbero essere in grado di coprire diversi marchi e modelli e le informazioni sul ritiro e sulla possibilità di restituire piccoli dispositivi elettronici di consumo devono essere visibili e comunicate al consumatore al momento della vendita, anche per le vendite online;
  • la creazione di collaborazioni tra le organizzazioni per il riutilizzo e gli operatori dei sistemi di ritiro.

 

La direttiva RAEE prevista dall’Unione europea

Da anni la Commissione preme sugli Stati membri affinché migliorino i tassi di raccolta dei RAEE e lo ha fatto con provvedimenti specifici, come la direttiva 2012/19/UE e il regolamento 2023/167011.

 

La direttiva 2012/19/UE vuole proteggere l’ambiente e la salute umana incoraggiando la produzione e il consumo sostenibili. Si basa su tre pilastri fondamentali:
 

  1. prevenire la produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche;

  2. promuovere il riutilizzo, il riciclaggio e altre forme di recupero dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche*;

  3. contribuire all’uso efficiente delle risorse e al recupero di materie prime secondarie di valore.

 

Per attuare questa direttiva i Paesi dell’UE devono incoraggiare la cooperazione tra produttori e operatori degli impianti di riciclaggio per favorire la progettazione di apparecchiature elettriche che possano essere riutilizzate, smaltite o recuperate in linea con la direttiva sulla progettazione ecologica (Direttiva 2009/125/CE); ridurre al minimo lo smaltimento dei RAEE sotto forma di rifiuti urbani misti (ad esempio consentendo ai nuclei domestici e ai distributori di restituire i RAEE gratuitamente); vietare lo smaltimento dei RAEE raccolti separatamente che non siano stati trattati in modo adeguato e garantire un tasso annuale minimo di raccolta dei RAEE. 

 

Per far sì che ciò avvenga servono azioni precise come verificare che tutti gli impianti di trattamenti dei RAEE siano ufficialmente autorizzati, stilare un registro dei produttori di tutte le aziende che producono o importano apparecchiature elettriche ed elettroniche e infine svolgere ispezioni per verificare la conformità con le disposizioni di legge e determinare sanzioni in caso di violazioni di tali disposizioni.

Recupero RAEE, una realtà nel Gruppo Iren

Innovazione e tecnologia avanzata permettono di ottimizzare il riciclo dei RAEE: un esempio virtuoso è rappresentato dall’impianto Iren di Volpiano. Denominato Impianto Trattamento Beni Durevoli, sorge nel torinese e si estende su un’area di 12.000 m² con una potenzialità operativa annuale di trattamento di 22.000 tonnellate.

 

Qui i Raee vengono sottoposti a bonifica dalle componenti pericolose e a specifici trattamenti di smontaggio o demolizione, con recupero delle materie prime.

Le linee produttive sono quattro e sono divise in base alla tipologia di apparecchiature trattate: frigoriferi, congelatori, condizionatori; lavatrici e lavastoviglie; televisori e monitor; stampanti, fotocopiatrici, PC e piccoli elettrodomestici.

 

Con il medesimo obiettivo di trasformare i rifiuti elettronici in metalli preziosi, il Gruppo Iren si amplia anche in Toscana - di preciso nel comune di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo - dove, attraverso la propria controllata Iren Ambiente, realizzerà il primo impianto in Italia per l’estrazione, la selezione e il recupero dei metalli preziosi presenti all’interno di schede elettroniche RAEE. Da rifiuti a risorsa, così Iren concretizza l’economia circolare nelle sue attività.

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