Il Global Risks Report è un’indagine che raccoglie le opinioni di 1.200 esperti del rischio, esponenti delle autorità e leader aziendali, realizzata dal WFE in collaborazione con Marsh McLennan e Zurich Insurance Group.
Il primo capitolo del documento prende in considerazione l'impatto crescente delle crisi attuali (ovvero i rischi globali che si stanno già manifestando) sui rischi globali più gravi che molti prevedono si manifesteranno nel breve termine (due anni). Il secondo capitolo considera una selezione di rischi che potrebbero essere più gravi a lungo termine (10 anni), esplorando i rischi economici, ambientali, sociali, geopolitici e tecnologici emergenti o in rapida accelerazione che potrebbero diventare le crisi di domani. Il terzo capitolo immagina i risvolti a medio termine esplorando come le connessioni tra i rischi emergenti delineati nelle sezioni precedenti possano evolvere collettivamente in una "policrisi" incentrata sulla carenza di risorse naturali entro il 2030.
Le evidenze emerse quest’anno parlano chiaro: la pandemia e la guerra in Europa hanno riportato in primo piano le questioni della crisi energetica, dell'inflazione, della crisi alimentare e della sicurezza. Temi strategici e connessi che domineranno il dibattito e le decisioni dei prossimi due anni per fronteggiare il rischio di recessione, la crescita dell’indebitamento, l'aumento persistente del costo della vita e la polarizzazione delle società a causa della disinformazione.
Secondo il Global Risks Report 2023 del World Economic Forum, infatti, i conflitti e le tensioni a livello geoeconomico hanno innescato una serie di rischi globali profondamente interconnessi. Tra questi rientrano le crisi di approvvigionamento dell'energia e dei generi alimentari - che secondo le previsioni continueranno nei prossimi due anni - e il forte aumento del costo della vita e del debito pubblico. Al contempo, queste crisi rischiano di compromettere gli sforzi volti ad affrontare i rischi a lungo termine, in particolare quelli legati al cambiamento climatico, alla biodiversità e agli investimenti nel capitale umano. Per questo motivo conoscere i rischi è fondamentale per fronteggiarli e prevenirli.