The European House – Ambrosetti, in collaborazione con il Gruppo Iren, ha realizzato degli studi chiave sul tema delle materie prime critiche. Uno di questi è il position paper “Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall’economia circolare”.
Lo studio ha analizzato il valore delle materie prime critiche nelle produzioni industriali green e ha approfondito le opportunità che l’economia circolare può offrire. Sono stati delineati dieci messaggi chiave indispensabili per il recupero delle materie prime critiche. Partendo dal riconoscimento delle materie prime critiche come materiali di strategica importanza economica si passa poi a definire il ruolo centrale della Cina. La leadership di questo Paese sulle materie prime critiche non si basa solamente sulla produzione domestica e sull’estrazione, ma riveste una posizione fondamentale anche nella raffinazione dei metalli e sugli investimenti in giacimenti minerari in Paesi terzi.
Viene anche sottolineato che a un crescente fabbisogno italiano dalle materie prime critiche si deve rispondere con strategie per ridurre la dipendenza da altri Paesi e fornitori.
Per potenziare l’autonomia strategica italiana sarà necessario un incremento della dotazione impiantistica: The European House - Ambrosetti ha stimato che in Italia saranno necessari 7 impianti per riciclare correttamente il quantitativo crescente di rifiuti da qui al 2040.
Uno studio più recente - anche questo commissionato da Iren e sviluppato dal gruppo TEHA (The European House Ambrosetti) - è stato presentato durante l’evento “La road map italiana per le materie prime critiche”. Il rapporto mostra la possibilità di ridurre del 30% la dipendenza dalle importazioni di materie prime strategiche, generando al contempo per la filiera un valore aggiunto di oltre 6 miliardi di euro entro il 2040.
Il rapporto, in particolare, individua quattro strategie operative per incrementare la competitività del settore: esplorazione mineraria, partnership internazionali, sviluppo della raffinazione e trattamento, e infine, il recupero dei materiali e l’utilizzo delle materie prime seconde nelle produzioni industriali. Bisogna valorizzare l’economia circolare e migliorare il recupero dei rifiuti elettronici come chiave per accelerare l’autonomia del nostro Paese nell’ambito delle materie prime.
Complessivamente questi studi sottolineano come un modello di economia circolare applicato alle materie prime critiche possa rappresentare una risposta concreta alle sfide della transizione ecologica.