Questi piani, oltre a essere realistici, dovranno prevedere misure che facilitino l’accesso a finanziamenti, introducendo prestiti per l’efficienza energetica, incentivi fiscali, contratti di rendimento energetico, regimi finanziari in funzione del risparmio e fondi destinati alle ristrutturazioni che garantiscono una soglia minima significativa di risparmi energetici mirati.
Il testo prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, per gli edifici di proprietà pubblica, e dal primo gennaio 2030 per quelli privati. Gli edifici esistenti dovranno raggiungere la classe energetica “E” entro il 1° gennaio 2030 e “D” entro il 2033.
Per quanto riguarda gli edifici residenziali bisognerà impegnarsi nella riduzione del consumo medio di energia del 16% entro il 2030, e di almeno il 20% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, invece, la direttiva prevede che entro il 2030 venga ristrutturato il 16% degli immobili con le prestazioni peggiori, e il 26% entro il 2033. Questi interventi dovranno migliorare la classe energetica con cui vengono classificati gli immobili.
Dovranno essere adottate misure per la decarbonizzare i sistemi di riscaldamento, con l'obiettivo di eliminare gradualmente i combustibili fossili dal riscaldamento e dal raffrescamento entro il 2040. A partire dal 2025 gli Stati membri non dovrebbero più erogare incentivi per caldaie autonome a combustibili fossili, mentre si potranno incentivare i sistemi di riscaldamento ibridi che utilizzano una quota considerevole di energia rinnovabile. Inoltre, gli Stati membri dovranno introdurre l'obbligo di installare impianti fotovoltaici negli edifici pubblici e non residenziali e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.
Arriva anche una novità: l’introduzione del passaporto di ristrutturazione per gli Stati membri dell’Ue. Questo documento deve essere redatto in formato digitale e sarà lo Stato membro a decidere se sarà obbligatorio o no. Contiene una tabella di marcia completa per la ristrutturazione, indicando le fasi e i benefici attesi in termini di risparmio energetico, riduzione delle spese e delle emissioni di gas serra nel corso del ciclo di vita dell’edificio.
Per far funzionare in modo centralizzato questi dispositivi di monitoraggio, sarà disponibile un sistema digitale per la preparazione e l’aggiornamento dei passaporti di ristrutturazione.