Green

Decarbonizzazione del patrimonio edilizio, che cosa prevede la nuova direttiva europea

20 giugno 2024

Secondo la Commissione europea, gli edifici dell'Ue sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Per arginare e contrastare questa tendenza è necessario intervenire sul loro comportamento energetico.

 

È in quest’ottica che si pone l'Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), ossia la direttiva sulla prestazione energetica degli immobili nota anche come “direttiva case green“, ed entrata ufficialmente in vigore il 28 maggio scorso. 

L’obiettivo principale della direttiva - che fa parte del Green Deal, il piano europeo per la transizione energetica - è ridurre  progressivamente i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare europeo fino a raggiungere la totale decarbonizzazione entro il 2050.

Questo percorso, estremamente sfidante, può compiersi solamente attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio e il miglioramento dell’efficienza energetica.

cappotto termico

Cosa prevede la “direttiva case green”

Riguardo all’attuazione della direttiva, la Commissione ha stabilito che ogni Stato membro dovrà adottare autonomamente un piano nazionale di ristrutturazione che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali e non, purché almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria derivi dalla riqualificazione degli immobili più energivori.

 

Entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della direttiva EPBD, ciascun governo dovrà stabilire l’iter di recepimento della direttiva e stabilire una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva degli edifici.

Questi piani, oltre a essere realistici, dovranno prevedere misure che facilitino l’accesso a finanziamenti, introducendo prestiti per l’efficienza energetica, incentivi fiscali, contratti di rendimento energetico, regimi finanziari in funzione del risparmio e fondi destinati alle ristrutturazioni che garantiscono una soglia minima significativa di risparmi energetici mirati.

 

Il testo prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, per gli edifici di proprietà pubblica, e dal primo gennaio 2030 per quelli privati. Gli edifici esistenti dovranno raggiungere la classe energetica “E” entro il 1° gennaio 2030 e “D” entro il 2033.

 

Per quanto riguarda gli edifici residenziali bisognerà impegnarsi nella riduzione del consumo medio di energia del 16% entro il 2030, e di almeno il 20% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, invece, la direttiva prevede che entro il 2030 venga ristrutturato il 16% degli immobili con le prestazioni peggiori, e il 26% entro il 2033. Questi interventi dovranno migliorare la classe energetica con cui vengono classificati gli immobili.

 

Dovranno essere adottate misure per la decarbonizzare i sistemi di riscaldamento, con l'obiettivo di eliminare gradualmente i combustibili fossili dal riscaldamento e dal raffrescamento entro il 2040. A partire dal 2025 gli Stati membri non dovrebbero più erogare incentivi per caldaie autonome a combustibili fossili, mentre si potranno incentivare i sistemi di riscaldamento ibridi che utilizzano una quota considerevole di energia rinnovabile. Inoltre, gli Stati membri dovranno introdurre l'obbligo di installare impianti fotovoltaici negli edifici pubblici e non residenziali e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

 

Arriva anche una novità: l’introduzione del passaporto di ristrutturazione per gli Stati membri dell’Ue. Questo documento deve essere redatto in formato digitale e sarà lo Stato membro a decidere se sarà obbligatorio o no. Contiene una tabella di marcia completa per la ristrutturazione, indicando le fasi e i benefici attesi in termini di risparmio energetico, riduzione delle spese e delle emissioni di gas serra nel corso del ciclo di vita dell’edificio.

Per far funzionare in modo centralizzato questi dispositivi di monitoraggio, sarà disponibile un sistema digitale per la preparazione e l’aggiornamento dei passaporti di ristrutturazione.

Iren Smart Solutions, i servizi offerti per la riqualificazione energetica

Rispondere a esigenze diverse nel segno della sostenibilità e dell’efficienza energetica è l’obiettivo di Iren Smart Solutions, la società E.S.Co. certificata UNI CEI 11352 del Gruppo Iren, che offre soluzioni integrate e personalizzate rivolte a Imprese e Terziario, Condomini, Pubblica Amministrazione, Enti no profit e assistenziali. Attraverso competenze tecnico-professionali riconosciute e una solida rete di partner e fornitori, Iren Smart Solutions offre servizi che spaziano dalla riqualificazione del sistema edificio-impianto al global service tecnologico, dal monitoraggio energetico al facility management, dall’illuminazione pubblica, artistica e semaforica alla smart city, dalla realizzazione di impianti fotovoltaici alla costituzione assistita di Comunità Energetiche Rinnovabili, dalla cogenerazione e trigenerazione alla riqualificazione illuminotecnica.

 

Iren Smart Solutions supporta i Clienti in modalità Global Service, proponendosi come interlocutore unico in ogni fase di intervento, anche nelle attività più complesse, offrendo soluzioni contrattuali ed economiche su misura: la sua comprovata esperienza nelle attività svolte è attestata dal possesso di numerose certificazioni (UNI 11352, UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001, UNI ISO 45001, UNI EN ISO 50001 e UNI 18295-1, SOA OG1– OG9 – OG10 – OG11 – OS3 – OS4 – OS5 – OS9 – OS28 e OS30).

 

L’impegno di Iren Smart Solutions ha contribuito nel 2023 al risparmio di circa 12.860 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), ossia l’unità di misura energetica che indica la quantità di energia ottenibile dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo. Dei numerosi interventi di efficienza energetica realizzati, i risparmi energetici più significativi sono stati generati proprio da interventi di riqualificazione di sistemi edificio-impianto su immobili pubblici e privati e dall’efficientamento dei sistemi di illuminazione pubblica e semaforica.

pannelli solari

La mappa dell’efficientamento energetico del Gruppo Iren

La gestione di circa 500 cantieri di riqualificazione energetica con l’utilizzo di bonus fiscali ha permesso al Gruppo Iren di trasformare alcuni edifici da energivori a impatto zero. Inoltre, le numerose proposte di Partenariato Pubblico-Privato per interventi di efficientamento energetico e miglioramento sismico degli immobili pubblici hanno consentito di consegnare stabili riqualificati, efficienti e sostenibili a famiglie particolarmente esposte ai rincari dei costi dell’energia e di trasformare questi edifici in simboli di rinascita, sostenibilità e inclusione.

 

Procede nella stessa direzione il progetto di efficienza energetica che Iren Smart Solutions eseguirà su circa 800 edifici di proprietà del Comune di Torino. L’ambizioso piano di azione da 110 milioni di euro in 7 anni che prevede importanti interventi di riqualificazione energetica degli edifici, attività di manutenzione ordinaria, straordinaria e di messa a norma degli impianti e la fornitura dei vettori energetici (energia elettrica e gas naturale). Nella realizzazione saranno coinvolte oltre 100 figure professionali per la gestione e 400 lavoratori.

 

Sempre a Torino si sono conclusi gli interventi progettati per il complesso condominiale “G. Di Vittorio Lotto 4” di Via Reiss Romoli e Via Scialoja. È stato realizzato sull’involucro opaco disperdente un sistema di isolamento termico “a cappotto”, la riqualificazione della centrale termica e la sostituzione degli infissi esterni con serramenti ad alta efficienza. In questo caso, i 336 appartamenti coinvolti passeranno dall’attuale classe energetica E ad una A3.

 

Gli interventi mirati e le soluzioni personalizzate proposte da Iren Smart Solutions, rappresentano un solido esempio di come, anche in un settore complesso come quello dell’efficienza energetica, sia possibile perseguire un equilibrio tra sviluppo economico, responsabilità civile e rispetto per l’ambiente, proponendo un modello virtuoso che risponde concretamente alle necessità imposte dall’attuale contesto europeo e alle aspettative di un futuro sostenibile.

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