La transizione verso un'economia circolare è al centro delle politiche europee per il clima e l’ambiente. Tra le principali iniziative, spicca il Piano d’azione per l’economia circolare, adottato nel 2020. Questo piano mira a:
- promuovere il design sostenibile dei prodotti per migliorarne la durabilità, la riparabilità e il riciclo;
- ridurre i rifiuti, favorendo il riutilizzo;
- sostenere l’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie verdi;
- rafforzare il mercato delle materie prime secondarie, incoraggiando l’uso di materiali riciclati.
Nel percorso verso la neutralità climatica fissata dal Green Deal europeo per il 2050, la Commissione Europea ha intrapreso una serie di iniziative strategiche per accelerare la transizione verso un modello di economia circolare. Già nel marzo 2020, con il Piano d'azione per l'economia circolare, è stato lanciato il primo pacchetto di misure volto a trasformare i processi produttivi e di consumo.
Tra le azioni più significative figurano: l’estensione delle normative sull'eco-progettazione, che promuovono l’impiego di prodotti e materiali più sostenibili e durevoli, l’empowerment dei consumatori per facilitare scelte ecologiche consapevoli e l'introduzione di una strategia dedicata ai tessuti sostenibili. Nel novembre 2022 è stato presentato un secondo pacchetto di misure che ha posto l’accento sugli imballaggi. Tra le novità, il miglioramento del design degli imballaggi, l’adozione di etichette più chiare per agevolare il riciclo e il riutilizzo, e il passaggio a plastiche bio-based, biodegradabili e compostabili.
A seguire, nel marzo 2023, la Commissione ha introdotto un terzo pacchetto con proposte rivolte a regolamentare le dichiarazioni ecologiche delle aziende, rendendole più trasparenti e affidabili, e a garantire il diritto alla riparazione per allungare la vita dei prodotti.
Anche la gestione dei rifiuti è al centro delle politiche dell’UE e ha ricevuto una spinta significativa. Nel luglio 2023, infatti, è stata proposta la revisione della Direttiva quadro sui rifiuti, con un focus particolare sulla gestione sostenibile dei rifiuti tessili e alimentari, due settori con un alto impatto ambientale.
Si sono fatti passi avanti anche nella lotta contro le sostanze chimiche nocive: con la revisione, nell'ottobre 2022 da parte del Parlamento europeo, delle norme sui POP (inquinanti organici persistenti). Le nuove regole introducono limiti più stringenti, vietano alcune sostanze pericolose e garantiscono che gli inquinanti siano esclusi dai processi di riciclo.
Infine, nell’aprile 2024, il Parlamento europeo ha dato il via libera alla creazione di un sistema di certificazione a livello comunitario per la rimozione del carbonio. Questo strumento mira a migliorare la misurazione delle attività di sequestro? del carbonio e a incentivare tecnologie capaci di immagazzinarlo a lungo termine, contribuendo così a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Le principali aree di intervento includono settori ad alto impatto, come quello tessile, dell’elettronica, delle batterie e dell’edilizia. Inoltre, l'UE sta lavorando sul fronte della trasparenza per creare i passaporti di prodotto digitali, con l'obiettivo di condividere tutte le informazioni rilevanti lungo il ciclo di vita del prodotto. Grande rilevanza è data anche alle iniziative volte a combattere l'obsolescenza programmata per migliorare la durata e incentivare la riparabilità dei prodotti. A tal proposito il Parlamento ha adottato una direttiva nell'aprile 2024. Queste nuove regole mostrano come riparare sia più facile, economico e conveniente rispetto all'acquisto di nuovi.