Innovazione

Plastic overshoot day 2024: è già arrivato per metà della popolazione mondiale

19 maggio 2024

 

Plastic overshoot day è la giornata in cui la produzione mondiale di plastica supera la capacità di gestione e riciclo, con conseguente inquinamento ambientale.

 

Il prossimo Plastic overshoot day è fissato per 5 settembre 2024, il giorno in cui la produzione di rifiuti plastica avrà superato la capacità di riciclo sul pianeta. Secondo il nuovo rapporto della no profit svizzera Earth Action “Plastic overshoot day”, nel 2024 il mondo genererà 220 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica.

 

Nonostante venga definita una data generale e simbolica per indicare questa giornata, ogni Paese ha il proprio plastic overshoot day. In Italia arriverà il 22 ottobre, dopo quello globale ma comunque più di due mesi prima della fine dell’anno.

plastica

Rifiuti plastici, qual è il quadro attuale

L’idea di individuare una data annuale in cui gli esseri umani non saranno più in grado di gestire adeguatamente i rifiuti di plastica è stata lanciata per la prima volta nel 2023. Il plastic overshoot day diventa così un momento per riflettere sull’inquinamento da plastica.

 

Nonostante si facciano dei passi avanti, la produzione di rifiuti plastici è in costante aumento, con un 7-11% di crescita dal 2021. La quantità media globale di rifiuti in plastica pro capite quest’anno salirà a 28 kg pro capite. Ma 12 paesi sono responsabili del 60% dei rifiuti in plastica mal gestiti nel mondo. I primi cinque sono Cina, USA, India, Brasile e Messico.

 

Il rapporto di quest’anno ha incluso nella sua analisi i rifiuti in plastica provenienti dall’industria tessile e i rifiuti domestici. Quello del 2023, aveva analizzato solo i rifiuti di imballaggio in plastica.

 

La disparità con cui i rifiuti vengono distribuiti, però, è un importante parametro. Un parametro che va considerato per individuare le diseguaglianze ambientali sottese alla produzione di plastica. Quasi il 50% della popolazione mondiale, infatti, ad aprile 2024 vive in aree dove i rifiuti plastici generati hanno già superato la capacità di gestirli.

Ridurre inquinamento da plastica, “sei diversi archetipi” per nuove soluzioni

Per facilitare soluzioni mirate ed efficaci, sono stati stabiliti sei archetipi di paese, consentendo la profilazione dei paesi sulla base di fattori quali la quantità di rifiuti di plastica prodotti dalla popolazione, i volumi di importazione ed esportazione di rifiuti e le capacità di trattamento dei rifiuti del paese

 

I sei archetipi sono:

 

  • inquinatori moderati: tendono ad avere un livello medio di produzione di rifiuti di plastica. La metà di loro ha esportato parte dei propri rifiuti. Questi paesi non gestiscono in modo efficace i propri rifiuti e si verificano impatti ambientali negativi sia a livello nazionale che nei paesi che ricevono i rifiuti.

 

  • sovraccarichi: sono i grandi produttori di rifiuti di plastica, che esportano una quantità significativa dei loro rifiuti. Questi paesi importano meno rifiuti di quanti ne esportano. Questo squilibrio sovraccarica quindi i sistemi di gestione dei rifiuti di altri paesi.

 

  • inquinatori che producono pochi rifiuti: sono i paesi che producono pochi rifiuti ma che contribuiscono comunque ai livelli di inquinamento della plastica a causa delle loro scarse pratiche di gestione dei rifiuti.
 
  • produttori di rifiuti tossici: alla produzione di grandi quantità di rifiuti di plastica si accompagna un alto tasso di mala gestione. Alcuni di questi paesi esportano i propri rifiuti in luoghi che non dispongono di infrastrutture adeguate per la loro gestione.

 

  • “transactors”: sono paesi con alti tassi di produzione di rifiuti di plastica. I loro rifiuti tendono ad essere ben gestiti, anche se la maggior parte non dispone ancora di estesi sistemi circolari attorno alla plastica. In questa categoria rientrano i paesi ricchi dell’Europa che esportano molti dei loro rifiuti, ma importano anche molti rifiuti dai paesi vicini.

 

  • autosufficienti: sono produttori moderati di rifiuti di plastica in grado di gestire i propri rifiuti internamente.

Dagli archetipi alle strategie per ridurre la plastica

A partire da questi archetipi è possibile fare formulare delle raccomandazioni per consentire ai Paesi di migliorare il loro overshoot day e mitigare l’inquinamento da plastica. 

 

Queste strategie includono la riduzione del consumo e dell’utilizzo della plastica, la promozione di modelli di economia circolare come iniziative di riparazione e riutilizzo, l’attuazione di solide politiche di gestione dei rifiuti come le responsabilità estese del produttore (EPR), il miglioramento delle infrastrutture locali di gestione dei rifiuti e la cessazione dell’importazione di rifiuti di plastica da altri Paesi. Secondo Earth Action, adottando misure pertinenti, i Paesi possono compiere progressi significativi nella lotta all’inquinamento da plastica.

 

Per contenere la produzione di plastica, un ruolo cruciale lo hanno i governi che dovrebbero stanziare risorse da investire nelle infrastrutture per la gestione dei rifiuti. Anche le imprese hanno una responsabilità significativa nell’affrontare la crisi della plastica, per questo una collaborazione tra queste parti non è solo auspicabile, ma necessaria. A contrastare l’inquinamento da plastica un ruolo fondamentale è svolto dal trattato globale per la plastica. Da oltre un anno l’ONU sta lavorando alla stesura del cosiddetto Plastic Treaty a cui a marzo 2022 hanno aderito 175 Paesi. I negoziati andranno avanti almeno fino al 2024 in attesa di avere regole valide a livello globale per la gestione della plastica e la protezione degli ecosistemi.

Ridurre la produzione di plastica in ottica circolare, l’esempio di Circular Plastic

 

Utilizzare le più moderne tecnologie del settore per processare ogni anno fino a 100mila tonnellate di plastiche ed effettuare una selezione accurata delle plastiche che potranno rientrare in un ciclo di recupero successivo della materia prima. Questo l’obiettivo che distingue Circular Plastic, uno dei più grandi impianti in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici. 

 

L’impianto - realizzato da Amiat e gestito da I.Blu, società del Gruppo Iren attive nella filiera ambientale e dell’economia circolare - sorge a Borgaro Torinese e rappresenta una testimonianza concreta di come, in ottica circolare, la gestione dei rifiuti plastici possa diventare virtuosa.

 

La struttura, infatti, è capace di selezionare fino a 17 tipologie di polimeri e plastiche per avviarli a recupero: il materiale in ingresso viene selezionato per dimensione. I rifiuti più fini subiscono una successiva separazione, che permette di recuperare ulteriori frazioni di imballaggi valorizzabili. I materiali di dimensione intermedia vengono differenziati tra rigidi e flessibili e, nel caso delle bottiglie in PET, si fa una selezione anche per colore. Superata la fase di selezione ottica, la plastica viene stoccata e consegnata ai consorzi autorizzati, mentre gli scarti non plastici o le plastiche non valorizzabili vengono lavorate e preparate per il recupero energetico. Un processo su più fasi che assicura la massima efficienza e contribuisce a ridurre concretamente l’inquinamento da plastica.

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