Green

Intelligenza artificiale, qual è l'impatto ambientale e come equilibrare sostenibilità e innovazione

9 aprile 2025
  • L’intelligenza artificiale consuma una crescente quantità di energia: secondo l’IEA, AI, data center e criptovalute rappresentano già il 2% della domanda globale, destinata a raddoppiare entro il 2026. 

  • Se sviluppata in modo responsabile, l’AI può diventare alleata della sostenibilità: aiuta a prevedere eventi climatici estremi, ottimizza le reti energetiche, riduce le emissioni e migliora la gestione dei rifiuti e delle risorse. 

  • Il Gruppo Iren integra l’AI nei suoi processi ambientali, come nell’impianto di Volpiano per il trattamento dei RAEE, e promuove un approccio etico e sostenibile con l’ESG Challenge 2025. 

  • Il futuro dell’AI dipende da scelte strategiche: innovazione e sostenibilità devono andare di pari passo per garantire un impatto positivo su società, economia e ambiente.

L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando radicalmente il nostro modo di vivere, lavorare e produrre. L’AI rappresenta un’importante opportunità per rafforzare la competitività e promuovere l’innovazione in diversi settori della società, migliorando l’efficienza e la qualità dei servizi offerti e stimolando la crescita economica. Grazie alla capacità di elaborazione di grandi quantità di dati, all’individuazione di pattern e alle previsioni di trend, l’AI offre strumenti innovativi per affrontare le sfide sempre più complesse del nostro tempo.

 

Ma a fronte delle enormi opportunità, emerge una domanda sempre più urgente: qual è il suo impatto ambientale? E come possiamo conciliare l’innovazione con la sostenibilità?

Il costo invisibile dell’AI, quali sono i suoi consumi energetici

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), l’insieme di centri dati, intelligenza artificiale e criptovalute è già oggi responsabile del 2% del consumo globale di elettricità. Una percentuale destinata a salire rapidamente: entro il 2026, questi consumi potrebbero raddoppiare, arrivando a eguagliare il consumo del Giappone.

 

Dietro a ogni richiesta fatta a un chatbot, ogni video generato da un’intelligenza artificiale, c’è un’enorme mole di calcolo che avviene nei data center. Questi centri operano giorno e notte, spesso con un grande impiego di energia elettrica, alimentata non sempre da fonti rinnovabili.

 

Sono due le fasi cruciali in cui l’impatto ambientale dell’AI si manifesta: l’addestramento e l’inferenza. Durante l’addestramento, i modelli vengono allenati attraverso l’elaborazione di enormi quantità di dati, mentre nella fase di inferenza quegli stessi dati vengono applicati per risolvere problemi concreti. Attualmente, il consumo energetico è ripartito in modo che l’addestramento rappresenta circa il 20% dell’impatto ambientale, mentre l’inferenza, più intensiva, copre l’80%.

Una piantina verde cresce da un cilindro luminoso davanti a uno sfondo digitale, rappresentando la connessione tra tecnologia e sostenibilità.

Come orientare l’AI per contrastare il cambiamento climatico

L’impatto ambientale dell’AI, però, non è solo negativo. I sistemi di intelligenza artificiale possono essere anche un potente alleato nella lotta alla crisi climatica. Possono ottimizzare i consumi energetici, migliorare la gestione delle reti elettriche, prevedere eventi climatici estremi, supportare la ricerca su materiali sostenibili e rendere più efficienti le filiere industriali.

 

La vera sfida, dunque, è orientare lo sviluppo dell’AI verso applicazioni che abbiano un impatto positivo sul clima, minimizzando al tempo stesso il costo ambientale della tecnologia stessa.

Investire sull’AI è una soluzione per apportare dei miglioramenti nella lotta contro il cambiamento climatico poiché l’Intelligenza artificiale può nel concreto intervenire in tre modi:

 

  • Previsione. Le tecnologie dell’Ai possono prevedere i fenomeni climatici avversi nel lungo termine. Ma sono anche in grado di migliorare i sistemi di allarme e permettere un’azione più veloce durante le crisi.

  • Usi pratici. L’Intelligenza artificiale, sfruttata al massimo, sarebbe in grado di misurare, ridurre ed eliminare le emissioni di gas serra (e i loro effetti).

  • Educazione. Non da ultimo, questo strumento tecnologico sarebbe capace di diffondere la cultura della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente in modi divertenti, curiosi e capillari.

 

In questo modo l’Ai può essere utilizzata in modo virtuoso non solo per raggiungere gli obiettivi delle singole aziende, ma anche per mettere a segno la mission stabilita dal Green deal europeo: raggiungere la decarbonizzazione a tutela del Pianeta e di chi lo abita.

Vista aerea di una foresta verde con al centro una pozza lucida a forma di logo “AI”, che riflette la luce tra la vegetazione lussureggiante.

L’AI al servizio dell’ambiente

Le tecnologie di AI moderne possono contribuire a migliorare la gestione delle risorse naturali ed essere strumenti efficaci alla lotta al cambiamento climatico. I possibili campi di applicazione sono numerosi. Infatti attraverso l’analisi automatica dei dati e le tecnologie di ragionamento automatico, l’AI può essere in grado di ottimizzare l’uso dell’energia, anche dando priorità all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico, di definire azioni per ridurre i tassi di inquinamento e di prevedere eventi climatici estremi.

Inoltre, tali sistemi possono contribuire anche alla gestione sostenibile dei rifiuti. Oggi lo smistamento dei rifiuti si avvale della cosiddetta “raccolta differenziata intelligente” che, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale combinata con soluzioni robotizzate, semplifica i processi e aumenta la velocità e la precisione con cui i rifiuti vengono differenziati. Ci sono vari modi in cui l’intelligenza artificiale può essere utilizzata all’interno del settore della gestione dei rifiuti. A Volpiano, ad esempio, il Gruppo Iren non solo ottimizza la gestione dei rifiuti ma recupera nuova materia: l’impianto - specializzato nella raccolta, nel trasporto e nel trattamento delle varie tipologie di RAEE - ha avviato nel corso del 2020 un'innovativa sperimentazione nell’ambito del trattamento dei rifiuti elettronici e, in particolare, di TV e monitor di tipo Flat Panel Display (FPD) che sono le apparecchiature a schermo piatto.

 

Il progetto prevede l’introduzione di una linea robotica semi-automatizzata che utilizza  sistemi di visione intelligente per la svitatura di alcune parti dell’apparecchio, quali ad esempio le cornici in plastica e la componentistica elettronica interna. Grazie all'uso dell'intelligenza artificiale, il robot è in grado di migliorare progressivamente le proprie performance perché acquisisce nuovi dati ogni volta che ispeziona nuovi prodotti. L’uso dei robot collaborativi nel processo di trattamento dei RAEE rende più veloce la gestione di questo tipo di rifiuti e limita gli impatti ambientali. Una mission condivisa in tutti i servizi del Gruppo Iren.

 

Altro settore di rilevante importanza è quello della mobilità sostenibile. L’AI, infatti, può ottimizzare i trasporti pubblici, riducendo in tal modo il traffico e migliorando la logistica dei trasporti. In questo modo si favorisce la riduzione delle emissioni dei gas serra. Per quanto riguarda il settore agricolo, l’AI consente di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura ottimizzando l’utilizzo di risorse idriche e fertilizzanti.

 

Utilizzo responsabile dell’AI per un futuro sostenibile, la sfida lanciata da Iren

I sistemi di intelligenza artificiale potrebbero sia ridurre le emissioni globali che aumentare la domanda energetica. L’efficacia dipenderà da strategie per ottimizzare l’uso dell’energia e da un’adozione responsabile delle tecnologie emergenti. Bilanciare sostenibilità e innovazione, infatti, richiede scelte strategiche. Da un lato, serve uno sforzo collettivo per migliorare l’efficienza energetica dei data center, utilizzare energia rinnovabile e sviluppare modelli di intelligenza artificiale meno energivori. Dall’altro, è necessario promuovere un’adozione responsabile dell’AI che si ponga obiettivi concreti di sostenibilità.

 

In questa direzione va, ad esempio, una delle sfide lanciate dal Gruppo Iren in occasione dell’ESG Challenge 2025, che include l’utilizzo responsabile dell’AI tra i pilastri per costruire un futuro sostenibile. La rivoluzione sostenibile si intreccia con quella tecnologica dell’intelligenza artificiale. Se, da un lato, promette di favorire la misurazione e la diffusione dei dati, dall’altro presenta nuove sfide di sostenibilità. Oltre al fatto che l’AI comporta costi ambientali e sociali (per quanto non immediatamente visibili), si apre il discorso dei rischi di verifica, di bias ripetuti, di eticità.

 

La sfida che si pone Iren è di promuovere l’adozione (interna ed esterna all’impresa) di una Responsible Artificial Intelligence (Rai), ovvero un approccio volto ad allineare l’utilizzo dei sistemi di Artificial Intelligence con lo scopo e i valori dell’azienda (purpose and values), o con quelli di sistema. Così da ridurne i rischi, pur sfruttandone le potenzialità, garantendo un impatto aziendale innovativo.

Un futuro da progettare con cura: l’importanza del fattore umano

L’uso dell’AI permette di elaborare e pianificare delle strategie volte a ottenere il massimo risultato. Ciò è reso possibile grazie alla raccolta e analisi di grandi quantità di dati e informazioni che hanno a che fare anche con i comportamenti di consumo e le abitudini dei cittadini. Tutti questi dati, quindi, costituiscono una conoscenza preziosa che può rendere più efficienti i processi e può migliorare la quotidianità delle persone anche attraverso la partecipazione attiva.

 

Bisogna tenere a mente che l’impatto dell’intelligenza artificiale dipende da come viene progettata, utilizzata e integrata nei diversi settori. Per evitare che diventi un acceleratore della crisi climatica, è fondamentale che governi, aziende e ricercatori adottino una visione a lungo termine, capace di tenere insieme progresso tecnologico e tutela ambientale.

 

Innovazione e sostenibilità non sono obiettivi alternativi, ma devono essere parte di uno stesso disegno. Solo così l’AI potrà diventare una risorsa davvero utile per affrontare le sfide del nostro tempo.

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Due persone lavorano insieme al computer viste attraverso un vetro, in un ambiente luminoso con riflessi naturali.

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